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Gaza: continua il massacro del popolo palestinese
Più di 50 morti, quasi 2500 feriti, tra le vittime anche un bambino ucciso dai gas lacrimogeni: una giornata da ricordare per il glorioso popolo eletto.
What an amazing day!
Thank you, @POTUS Trump. https://t.co/ehKp29jYLt— Benjamin Netanyahu (@netanyahu) May 14, 2018
Big day for Israel. Congratulations!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 14, 2018
“Che giornata fantastica”, cinguetta infatti il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu; “un grande giorno per Israele”, gli fa eco il presidente americano Donald Trump.
E i media servili parlano di “scontri”, come se sparare comodamente sdraiati su piazzole sopraelevate – a mò di tiro al bersaglio – posizionate su rialzi di terreno costruiti con le ruspe su manifestanti disarmati si potessero chiamare “scontri”. Del resto sono gli stessi che chiamano “esigenze di sicurezza” l’affamare l’intero popolo di Gaza imprigionato nel più grande campo di concentramento a cielo aperto della storia.Il punto che sfugge è che i palestinesi non sono “persone”, come il Talmud insegna. Sono Goyim, ossia animali parlanti, come amano ricordarci i rabbini.
Va da sè che i non-ebrei, essendo bestiame, non meritano rispetto. I loro possedimenti sono come “terra non riscossa nel deserto”. È anzi “un gesto meritevole impossessarsi di un bene appartenente a un Goyim”.
E proprio come le bestie vengono condotte al macello dai loro padroni, così i giudei possono ammazzare i non-ebrei. E non ci si lasci ingannare dal fatto che i Goyim si muovono e parlano come gli eletti del Signore: “nonostante le persone del mondo somiglino esteriormente ai giudei, essi sono in effetti solo come scimmie paragonate agli uomini”.
Si riconoscono in queste poche citazioni le basi su cui si fonda lo stato di Israele, e che gli USA hanno fatto proprie nei loro rapporti con le altre nazioni del mondo, le quali hanno solo da piegarsi al loro arbitrio e non meritano altro se non disprezzo.
È il diritto talmudico che soppianta la civiltà.