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Il nuovo governo ancora non c’è, ma è già un successo. Di Macron e della Merkel.
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sui mandanti e sui padroni del nuovo Governo Conte (che ancora non c’è, ma fa già strage di cuori nei circoli che contano), a fugarli ci ha pensato oggi direttamente da Bruxelles Jean-Claude Juncker. A quanto riportato da La Stampa, infatti, il presidente della Commissione Europea avrebbe parlato del premier incaricato come del nuovo Tsipras, intestandosi il merito della trasformazione.
Com’è finita in Grecia lo ricordiamo tutti.
Le misure di austerità attuate da Atene su gentile richiesta della Troika hanno distrutto il Paese ellenico. Configurando perfino una violazione dei diritti umani, a leggere l’indagine svolta dalla Commissaria Mijatović del Consiglio d’Europa dell’anno scorso.
In sei anni è praticamente quadruplicato il numero dei senzatetto; i furti di elettricità da parte di cittadini troppo poveri per pagare le bollette sono aumentate del 1000% dal 2008 al 2016; il sistema sanitario greco è al collasso (la mortalità infantile è drammaticamente esplosa); i suicidi sono aumentati del 40% tra il 2010 e il 2015; dal 2011 il Paese ha perso il 30% del Pil; 3 giovani su 10 emigrano; la popolazione a rischio povertà è al 35%.
CommDH(2018)24 – Greece report_EN.docx
Se riportiamo questi dati, non nuovi, è solo per ricordare di che pasta sono fatti i nuovi azionisti di maggioranza del governo franco-tedesco a guida Giuseppe Conte.
Ricordate, ad esempio, Günther Oettinger, anche lui facente parte della Commissione Ue, compagno di partito della Merkel? Quello che “i mercati insegneranno agli italiani come votare”, per intenderci. Anche lui ha faticato a trattenere l’entusiasmo e in un’intervista radiofonica all’emittente Swr ha dichiarato che Bruxelles “è pronta a fare qualsiasi cosa per facilitare il lavoro del governo italiano quando entrerà in carica e per ricompensarlo“, specificando che i temi su cui intervenire riguardano i migranti e la prossima manovra. Non serve dunque la sfera di cristallo per capire i motivi della ricompensa.
Dunque il francese Macron e la tedesca Merkel hanno tutti i motivi per essere soddisfatti in questo momento, visto che la loro operazione di abbattere il governo italiano, scomodo per via della Lega al suo interno, è riuscita in pieno, sotto l’attenta ma discreta regia di Mattarella.
E il Pd, dopo tutti i danni arrecati all’Italia, torna al potere senza aver vinto le elezioni per la quarta volta in sei anni.
Qualcuno lo ricordi al M5S, anche se ormai sembra aver gettato definitivamente la maschera (già piuttosto sgangherata, a dire il vero).