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Un utile idiota per Radio Israel, un eroe per chi resta umano

MEDIORIENTE – È morto Vittorio Arrigoni. Ucciso strangolato. “Con il contrappasso del soffocamento dopo il contrappasso degli occhi bendati, per giunta: per dirci – a tutti noi che in tanti paesi del mondo perdiamo un fratello – che saranno soffocate le voci libere, i corpi che respirano, gli occhi che vedono e non nascondono”, come scrive il giornalista Pino Cabras.
Ci stanno raccontando che è stato ammazzato da un commando di estremisti salafiti in lotta con Hamas. Un’organizzazione appartenente alla galassia dei gruppi islamici più estremisti che, caso strano, risultano essere molto più attivi contro le altre correnti islamiche e i regimi arabi che contro la bestiale occupazione israeliana della striscia di Gaza o la presenza militare statunitense in Medio Oriente. Gruppuscoli che non è difficile capire da chi abilmente indottrinati, manovrati, finanziati e indirizzati. Ma questo non lo sentiremo dire al telegiornale.
Il blogger Gianluca Freda non ha dubbi in proposito: “l’attivista italiano in Palestina, Vittorio Arrigoni, è stato ammazzato da sicari di Israele”. A suo parere, lo dimostrano molte cose, tra cui “il fatto che le forze di Hamas, che hanno tentato un blitz per liberarlo, abbiano trovato Vittorio già morto da diverse ore, forse per strangolamento. Come molti avevano immaginato, dunque, la richiesta dei suoi sequestratori, i quali minacciavano di ucciderlo entro le 16.00 di oggi se non fossero stati scarcerati lo sceicco Hisham al-Souedani e vari altri membri del fantomatico gruppo salafita coinvolto nel rapimento, era un puro pretesto. Un modus operandi già visto nel sequestro e nell’uccisione di Enzo Baldoni in Iraq nel 2004: l’ostaggio viene tenuto in vita il tempo necessario a girare un video in cui si finge il suo rapimento da parte di una fantomatica organizzazione di estremisti islamici, che avanza pretese improbabili e pretestuose. Dopodiché viene ucciso immediatamente, senza aspettare la scadenza del finto ultimatum”.
Le parole di Freda sembrano trovare conferma in quanto riferito dall’agenzia di stampa italiana Infopal che riportava nelle ore successive al sequestro una testimonianza secondo la quale l’organizzazione salafita responsabile dello stesso non è altro che un braccio armato di Israele a Gaza:
“Tutti i gazesi sanno che questa organizzazione non esiste davvero. Ci sono degli individui che si dichiarano suoi aderenti, ma il regista è Israele. Questo gruppo ‘salafita’ ha rapito Arrigoni per chiedere la liberazione di loro commilitoni imprigionati. Ma perché proprio un occidentale? Un italiano? Piuttosto, per far pressioni sul governo di Gaza, avrebbero potuto rapire un militante o dirigente di Hamas. Purtroppo, noi temiamo che dietro ci sia Israele, che vuole spaventare gli attivisti della Freedom Flotilla2, in partenza il mese prossimo. C’è molta rabbia tra la gente di Gaza”.
L’unico scopo del rapimento sembra sia stato dunque quello di ammazzare un personaggio scomodo per Israele, già indicato sul sito sionista Stop the ISM (l’ISM è l’International Solidarity Movement, di cui Arrigoni faceva parte) come obiettivo. Scomodo perché tramite il suo blog, Guerrilla Radio, aggiornato di frequente direttamente da Gaza, costituiva una fonte di prima mano circa le stragi e gli orrori perpetrati dall’IDF nella Striscia di Gaza. Non si stancava mai di testimoniare la verità.
A conferma dell’odio israeliano per Vittorio, la vomitevole dichiarazione di Radio Israel che, nel dare la notizia dell’assassinio del nostro connazionale, lo ha definito “useful idiot” (utile idiota).
Restiamo umani. A volte è maledettamente difficile. Ma restiamo umani.
Antonio Schiavone