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Caso di scabbia al Secondo Circolo, la preside: nessuna emergenza, allarmismo immotivato
La notizia aveva provocato il panico tra i genitori, ma la realtà è che è tutto sotto controllo.
ACERRA – Un bambino ricoverato fa scoppiare il panico tra i genitori del Secondo Circolo Didattico: paura scabbia, ma in realtà non c’è alcun allarme. La vicenda ha avuto inizio mercoledì sera quando un alunno della prima elementare è stato portato al Santobono per un’eruzione cutanea. “Acaro della scabbia’ il referto dell’ospedale, con il piccolo che dovrà essere curato normalmente a casa e tornerà a scuola solo dopo il via libera dei sanitari e la fine della cura. Ieri, invece, con la notizia che si è sparsa grazie ai social e ai famosi ‘gruppi delle mamme’ su whattsapp, i genitori si sono affrettati – ed affannati – per prendere i propri figli prima del suono della campanella.
“Un allarmismo immotivato – ha spiegato la dirigente scolastica, la professoressa Rosaria Coronella – ma di certo non lo potevo impedire”. La preside, infatti, ha effettuato tutti i passaggi di rito per tutelare la salute dei ragazzi e quella del personale docente e non docente, contattando innanzitutto il centro epidemiologico dell’Asl a Casavatore, al quale Acerra fa riferimento. E’ stato consigliato ai genitori di monitorare eventuali eruzioni sulla pelle e possibili pruriti in alcune zone delicate. Il contagio, nel caso specifico, è avvenuto in famiglia. Le lezioni nello storico edificio una volta chiamato la ‘scuola bianca’ e di recente intitolato a ‘Don Peppe Diana’, tuttavia, proseguiranno regolarmente.
“Si è trattato esclusivamente di un problema personale dermatologico – sostiene la dirigente scolastica – e pertanto ogni allarmismo chi sé è diffuso tra i genitori anche di altre classi è ingiustificato, inopportuno e spropositato. Io ho provveduto immediatamente ad avvisare il servizio di Epidemiologia e Prevenzione per gli atti di loro competenza: non c’è nessuna epidemia o trasmissione via aerea, confido nel buonsenso di tutti i genitori”. La scabbia, infatti, si trasmette solo con contatto stretto pelle-pelle e attraverso la biancheria che si utilizza a casa. La profilassi prevede inoltre che solo per i bambini della classe dell’alunno in oggetto e solo qualora questi presentassero sintomi di prurito, si deve ricorrere alla terapia farmacologica. Per una maggiore conoscenza del fenomeno la preside ha anche pubblicato sul sito della scuola un opuscolo informativo.