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Rapine a uomini ‘in cerca di sesso’, arrestati tre afragolesi

Nelle prime ore della mattinata di sabato, personale del Commissariato P.S. di Acerra, diretto dal vicequestore Livia Nicodemo, ha dato esecuzione alla ordinanza applicativa di misura cautelare personale della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Nola, su richiesta della locale Procura, per due indagati e degli arresti domiciliari per un terzo soggetto e gravemente indiziati di aver commesso, in concorso tra loro, diverse rapine ai danni di giovani vittime. In carcere sono finiti Biagio Mazzuoccolo e Antonio Marchese, entrambi 23enni mentre ai domiciliari è stato spedito Edoardo Sorrentino, di 39 anni.
In particolare, ai destinatari della misura cautelare viene contestato di aver commesso, nel mese settembre scorso, tre rapine particolarmente cruente, asportando alle vittime denaro ed altri effetti personali. Le condotte delittuose sarebbero state realizzate anche attraverso l’utilizzo di coltelli e le persone offese hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari per le lesioni patite come conseguenza delle percosse ricevute. Il primo colpo è avvenuto la sera del 5 settembre: un uomo era fermo all’interno della sua nel parcheggio dell’Ipercoop quando veniva avvicinato da una 500 L con a bordo due persone che con la scusa di consumare un rapporto sessuale lo invitavano a spostarsi in una stradina di campagna più appartata. Nemmeno il tempo di rendersi conto delle intenzioni tutt’altro che ‘amorevoli’ dei due che veniva strattonato e minacciato con un coltello dalla coppia che riusciva a depredarlo di 20 euro, due anelli e le carte di credito. Non contenti, i rapinatori bucavano pure le ruote della macchina della vittima. Il secondo raid il 15 settembre sempre nella stessa zona: un uomo, appartato in auto da solo, veniva sorpreso da una vettura con a bordo tre persone di cui uno si infilava nella sua costringendolo a guidare pochi metri più in là. Qui veniva fatto scendere dall’abitacolo per essere rapinato di 60 euro e del telefono, fatto per l’occasione anche formattare. Qui veniva anche minacciato avendo il terzetto fotografato la macchina ed il documento di identità, sottolineando di sapere dove l’uomo abitasse. Il terzo colpo il 17 settembre: un uomo, questa volta, stava percorrendo il prolungamento corso Italia sulla sua Yaris e all’altezza della rotonda dell’Ipercoop veniva costretto a fermarsi da un’auto che gli impediva di proseguire: l’uomo veniva rapinato di soldi, telefono ed effetti personali ma soprattutto veniva picchiato con una tenaglia e a calci e pugni. Si precisa che il provvedimento eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi gli ordinari mezzi di impugnazione e gli indagati sono da ritenersi innocenti fino alla sentenza definitiva.