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Spazi per il Teatro, Acerra in festival da Pulcinella a Flo
Fine settimana al Castello dei Conti, eventi fino al 28 novembre.
ACERRA – Con un fine settimana nel segno di Pulcinella e della sua città natale, Acerra, entra nel vivo la prima edizione di “Dal teatro nello spazio a spazi per il teatro” un cartellone di performance, concerti, mostre, presentazioni, workshop e spettacoli per bambini sotto la direzione artistica di Ferdinando Smaldone e Giuseppe Cerrone, e per la sezione musicale di Luigi Casa e Donato Barbato.
Il 28 settembre va in scena ‘El romancero de Lazarillo’ di e con Luca Gatta (ore 18,30 presso il Piazzale De Cardenas nel cortile del Castello dei Conti), mentre il 29 sarà la volta di Luca Rossi, tra i maggiori esponenti della tammorra, con il suo ‘Pullecenella Love’, in concerto alle sorgenti del Riullo (ore 18:30). Dal 7 al 13 ottobre il festival propone un focus sul teatro di Raffaele Viviani e di Eduardo De Filippo con recital, workshop, performance e podcast dedicati, che culmineranno nel concerto di Azul (12 ottobre) e nello spettacolo ‘Viviani in love’ con Lalla Esposito e Massimo Masiello (13 ottobre).
La terza settimana di programmazione (dal 21 al 27 ottobre) sarà all’insegna della favola napoletana, un percorso che da Giambattista Basile condurrà a Manlio Santanelli e allo spettacolo in anteprima nazionale ‘Ce steve tre vvote’, seguirà il 26 ottobre il live di Pasqa’, cantautore napoletano d’origine e libanese d’adozione.
La quarta settimana (dal 4 al 10 novembre) sarà dedicata a Enzo Moscato, Annibale Ruccello e agli altri esponenti della drammaturgia degli Anni Ottanta-Novanta con concerto di Francesco Di Bella (il 9 novembre) e lo spettacolo ‘Scannasurece’ di Moscato, interpretato da Imma Villa e diretto da Carlo Cerciello (10 ottobre).
Infine, la quinta e ultima settimana valorizzerà la nuova scena dei drammaturghi napoletani, dal 18 al 28 novembre, con un reading-concerto di Flo .
“È la prima edizione di un festival che vuole portare il teatro fuori dal teatro – spiega Smaldone – in controtendenza con la progressiva perdita di partecipazione da parte del pubblico. Da qui l’idea di contaminazioni con altre forme d’arte come la musica, la pittura, la scrittura, la fotografia”.