- Dal consiglio comunale via libera al Riequilibrio di Bilancio e al Dup
- Tumori della mammella e del colon, al Sud più anni di vita persi: le maggiori criticità in Calabria
- Lite condominiale rischia di finire in tragedia, arrestati fratello e sorella
- Stress e ansia: come combatterli ?
- 5 per mille: tutto quello che occorre sapere prima di eseguire la donazione
- Piazze di spaccio dei ‘dirett e dei pintonio, cadono le accuse per due indagati
- “Acerra più attrattiva grazie al grande lavoro di promozione del territorio realizzato in questi anni”
- Casalnuovo, cane picchiato e maltrattato: carabinieri denunciano un 35enne
- Tentato raid in banca, malviventi in fuga a mani vuote
- Capitale Italiana della Cultura, Acerra tra le 20 città candidate
Spedizione punitiva a piazza San Pietro, condannato il figlio del boss
![](https://ilgazzettinolocale.com/notizie/wp-content/uploads/aula-tribunale-2-300x230.jpg)
In Appello, invece, sconto di pena per un 26enne.
ACERRA – Spedizione punitiva per un regolamento di conti: condannato il figlio del boss, sconto di pena per un altro. Nel primo caso lo ha stabilito il tribunale dei minori di Napoli nei confronti di un ragazzo di Acerra. Al termine del processo celebrato con l’ordinario rimedia 4 anni e 8 mesi: è difeso dall’avvocato Sabato Graziano.
I fatti oggetto di questo procedimento riguardano il tentato omicidio di Rosario Esposito Soriano, ferito a coltellate a piazza San Pietro ad Acerra a settembre del 2021. Per la stessa vicenda, invece, Emanuele D’Agostino, detto ‘o tonn, prende 9 anni in Appello: una pena inferiore rispetto a quella inflitta in primo grado, quando il gip del tribunale di Napoli gli inflisse 12 anni di reclusione. Accolte, nello specifico, le argomentazioni del suo legale di fiducia, l’avvocato Ciro Bianco.
A febbraio, altri due imputati – e sempre con rito alternativo – Emanuele Ricci, di Caivano e Vincenzo Della Valle, di Acerra detto Masaniello, avevano preso rispettivamente 10 anni e 8 mesi il primo e 14 anni l’altro. Un quinto uomo, Giancarlo Avventurato, oggi collaboratore di giustizia, ha scelto il dibattimento. Nella circostanza la vittima venne avvicinata dagli aggressori mentre camminava e dopo una prima colluttazione con uno del ‘branco’ fu colpita con numerosi fendenti da arma da taglio alle braccia, al collo e al torace. Secondo gli inquirenti il presunto movente dell’azione delittuosa sarebbe da individuare nel contrasto insorto sul territorio di Acerra per la gestione di una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti, anche se dall’ordinanza di custodia cautelare era emerso pure che a dare inizio alla lite potrebbe essere stato un motivo passionale legato ad una donna.