Pistola nello scooter, è ‘scontro’ in aula

By on 29 settembre 2015

Archiviata la posizione di un 25enne che era stato denunciato nel corso dell’operazione di polizia in cui finì in arresto Antonio Di Buono,ACERRA – Armi, la polizia conferma le accuse contro Antonio Di Buono. Si è aperto l’altra mattina nel tribunale di Nola il processo contro il 27enne meglio conosciuto come Tonino o’marcianisiell, accusato di porto e detenzioni in luogo pubblico di arma clandestina e ricettazione. Archiviata, invece, la posizione di un 25enne che venne denunciato contestualmente all’operazione avvenuta a maggio scorso: è estranei ai fatti contestati.

Avviato il dibattimento davanti al collegio presieduto dal giudice Critelli, in aula ha deposto il dirigente del commissariato di polizia di Acerra, il vicequestore Antonio Cristiano, il quale ha confermato le accuse nei confronti del Di Buono, attualmente detenuto me per il quale è già stata presentata istanza di misura meno grave. Di parere opposto la difesa, rappresentata dagli avvocati Rosa Montesarchio e Domenico Ducci, secondo i quali sarebbero nuovamente emerse delle grosse incongruenze e che pertanto ha richiesto ulteriori precisazioni. Il processo è stato aggiornato al mese prossimo, quando sarà la volta dei testi della difesa.

Il 27enne era stato arrestato a maggio per un fatto accaduto due mesi prima quando la coppia venne intercettata a corso Vittorio Emanuele II ad Acerra dopo essere stata notata con fare sospetto a bordo di uno scooter: nello specifico, la polizia, notò che il conducente portava una pistola nella cintola dei pantaloni. Secondo la versione resa dalle forze dell’ordine i due, accortisi di essere pedinati, entrarono in un portone abbandonando lì lo scooter, un Honda Sh 300.

Gli agenti controllarono il veicolo e sotto la sella trovarono una pistola a tamburo Smith & Wesson calibro 38 Special con 6 cartucce nel caricatore ed un telefono cellulare. L’arma aveva la matricola abrasa. Il 27enne, poi, venne arrestato nella clinica Villa dei Fiori di Acerra, lì dove era ricoverato per alcuni accertamenti. Dopo l’operazione ci furono anche delle intercettazioni ambientali, dove è emerso che l’imputato si è sempre dichiarato innocente e dove è stato possibile, poi, arrivare alla richiesta di proscioglimento per il 25enne per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. (REDAZIONE CRONACA)

Centro Servizi Acerra