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Primo Circolo: la mimosa si tinge di rosso contro il femminicidio

CASALNUOVO – La mimosa si tinge di rosso al primo circolo didattico di Casalnuovo. I bambini hanno apposto vicino ai ramoscelli di mimose tanti fiocchetti rossi quante sono state le vittime del femminicidio nel 2013. Per non dimenticare chi ha pagato con la vita lo scotto della discriminazione e della violenza. 103 sono state le donne uccise l’anno scorso. I piccoli riflettono sul significato di questa festa che “non può essere ritenuta affatto sorpassata o fuori moda”. Ne sono più convinti che mai e ne discutono con i propri insegnanti prendendo parte alla manifestazione organizzata dal comune per l’8 marzo in occasione della giornata internazionale delle donne.
L’assessorato alle pari opportunità, retto dall’assessore Angela Tuccillo, infatti, ha messo a disposizione 9 alberelli in rappresentanza delle altrettante scuole del territorio, che sono stati piantati nell’ orto antimafia. L’intento è di far crescere un germoglio di speranza contro la violenza di genere. E così i bambini più consapevoli che mai della valenza di questa giornata non solo hanno piantato l’albero di mimosa, ma hanno voluto simbolicamente rappresentare con il rosso le violenze che quotidianamente si registrano ai danni dell’universo femminile. “Se il sessismo da volgare battuta da bar entra in politica diventa un ignobile virus, dice il capo dello stato Giorgio Napolitano nel suo discorso. Ma a Casalnuovo, invece, i bambini voglio dimostrare che con l’impegno costante, la denuncia e la partecipazione il fenomeno si può combattere invitando le stesse donne a non tacere di fronte alle sopraffazioni che nella stragrande maggioranza dei casi si consumano suoi luoghi di lavoro e nelle pareti domestiche.
A fare il punto della situazione è Telefono rosa: “Nel 48 per cento dei casi l’autore della violenza è il marito, nel 12 per cento il convivente, nel 23 per cento l’ex. L’identikit dell’aggressore racconta di un uomo tra i 35 e i 54 anni nel 61 per cento dei casi, di un impiegato nel 21 per cento, e di una persona istruita (nel 19 per cento dei casi ha una laurea). In genere l’aguzzino non fa uso di alcol o droghe. La vittima è invece una donna che ha fra i 35 e i 54 anni, con licenza di scuola media superiore nel 53 per cento dei casi, di una laurea nel 22”. Dati allarmanti, dunque, che hanno spinto il sindaco Antonio Peluso a scendere in campo con le scolaresche in segno di lutto per le famiglie che piangono una propria congiunta. “I bambini sono la nostra speranza. A loro bisogna insegnare i valori della giustizia e soprattutto dell’uguaglianza. Non esistono discriminazioni tra i sessi: esistono individui verso i quali si deve avere rispetto delle loro scelte e della loro libertà di pensiero. Viva le donne”. Promotrice dell’iniziativa l’assessore Angela Tuccillo:”Questo di oggi è un preciso impegno per le pari opportunità che non solo deve continuare nel tempo, ma crescere nelle iniziative e nei risultati”.