Pizzo per la mala di Acerra, preso l’ultimo uomo

By on 27 luglio 2021

Antonio Martino si consegna al carcere di Benevento.

ACERRA – Operazione ‘Nemesi’, arrestato anche l’ultimo uomo. Si è consegnato nel carcere di Benevento Antonio Martino, il 49enne di Caivano che mancava all’appello dopo il blitz messo a segno la settimana scorsa contro la mala acerrana.  Meglio conosciuto come ‘o sorice, Martino era sfuggito all’arresto dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna e dei militari dell’Arma della stazione di Acerra, che avevano eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di altre 26 persone, di cui 22 in carcere e 4 ai domiciliari.

Il 49enne è considerato uomo di fiducia di Cuono Lombardi: la Dda gli contesta in concorso una tentata estorsione datata 2016 ad una ditta di calcestruzzi di Casalnuovo, alla quale venne intimato di non portare più il cemento ad Acerra se non avesse regolarizzato la propria posizione con i clan locali. Per l’Antimafia gli autisti della betoniera furono minacciati in maniera palese: “Non dovete più portare il cemento ad Acerra”, con la ditta che all’epoca era impegnata nella realizzazione della cittadella della scuola nel rione Spiniello.i

Si sono conclusi gli interrogatori di garanzia: davanti al gip gli indagati sottoposti ai domiciliari. Umberto Foresta, Vincenzo Borrelli e Vincenzo Damiano si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, Anna Tarantino si è invece detta estranea alle contestazioni. Sono difesi dagli avvocati Elisabetta Montano, Rosa Montesarchio e Domenico Paolella. Foresta e Tarantino sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, il 25enne per la ‘piazza’ di piazzale dei Martiri, la donna per quella dell’Ice-Snei (secondo gli inquirenti gestita dal compagno), mentre Damiano di un episodio di spaccio aggravato dalla finalità mafiosa, nello specifico per conto del clan Di Buono. A Borrelli, invece, è contestato di aver guidato lo scooter in sella al quale viaggiava un complice che sparò contro Foresta per un affronto social ai Di Buono: l’ipotesi di reato della Dda è di lesioni aggravate per aver agito al fine di rafforzare i marcianisielli sulle piazze di spaccio di Acerra.

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