Ripple, ora le banche hanno paura

By on 13 agosto 2019

Di Ripple, come di molte altre criptovalute, si è parlato molto negli ultimi anni. Tuttavia fra tutte le valute virtuali Ripple è una di quelle più particolari in assoluto. Ripple non assomiglia al Bitcoin, che è una rete che è aperta a tutti e che consente di generare nuovi Bitcoin. L’utenza finale di Ripple sono le banche, e proprio rispetto alle banche Ripple si pone come un’alternativa moderna, rapida, sicura. Essa, insomma, favorisce i pagamenti bancari. Ripple è nata come criptovaluta particolare, pensata probabilmente per un progetto serio, cioè quello di concentrarsi sulle banche (vedi quotazione Ripple in tempo reale). Essa si proponeva come uno strumento alternativo nella gestione dei pagamenti internazionali e per movimentare i pagamenti globali, spesso visti come eccessivamente lenti, macchinosi, costosi. Ripple promuoveva trasferimenti di denaro veloci, sicuri, rapidi, economici: in sostanza l’idea di Ripple era quella di velocizzare i pagamenti internazionali proponendosi come competitor alle banche stesse.

Pagamenti rapidi, veloci, soluzioni alla portata di tutti che possono minacciare concretamente anche il dominio delle banche nello spostare i soldi: non stupisce, insomma, che Ripple stia davvero facendo paura alle banche. Ed è per questo motivo che, secondo alcuni rumors sempre più gettonati, le istituzioni bancarie potrebbero essere al lavoro ormai da anni per sviluppare una soluzione tutta loro per poter spostare denaro rapidamente senza mutare gli equilibri interni. Parliamo in sostanza di una ‘Ripple delle banche’, che possa far cessare la minaccia della criptovaluta in questione per gli istituti.

Le banche si liberano di Ripple? Il progetto del 2015

È arrivato il game over di Ripple? Le banche cominciano a temere la criptovaluta e secondo alcune fonti, ben 12 banche starebbero lavorando per cercare di sostituire la criptovaluta con una valuta da usare nelle negoziazioni fra banche, al posto di Riipple. Reuters ha riportato che una dozzina fra i maggiori gruppi bancari del mondo si starebbero organizzando per creare una nuova criptovaluta da usare nelle transazioni di fine giornata, sostituendo così la nota Ripple. Diversi istituti – fra cui la Credit Suisse, la Deutsche Bank, l’UBS, e diverse banche statunitensi e nel resto del mondo starebbero lavorando alla sua implementazione. Il progetto per liberarsi di Ripple, che è stato tenuto segreto fino a qualche settimana fa, affonda le sue radici nel 2015. Ripple, che appunto si era proposta come moneta virtuale per la regolazione dei debiti e dei crediti delle banche partecipanti, è stata quindi definitivamente surclassata? Se da un lato il rapporto fra le banche e Ripple era di amicizia o almeno cortesia, adesso sembra che le istituzioni bancarie percepiscano Ripple come una seria minaccia alla gestione del denaro. Ora come ora, però, rimane il dubbio se quella prospettata possa essere una vera notizia o solamente una fake news pensata per movimentare il mercato e per spostare gli equilibri.

Quale sarà il futuro di Ripple? Ovviamente come per ogni criptovaluta comprendere quali possano essere i futuri sviluppi è davvero difficile. Intanto, si dimostra una delle valute virtuali più interessanti del mondo ed anche una delle più minacciate.

 

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