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La Corte Europea: ecco cosa deve fare l’Italia per la Terra dei Fuochi

Da Strasburgo il monito al Governo: due anni di tempo.
La Corte europea dei diritti umani, nella sentenza sulla Terra dei fuochi, indica che le autorità hanno due anni di tempo per realizzare una serie di interventi considerati da Strasburgo necessari sia per rimediare a tutti i tipi di inquinamento che il crimine organizzato, industrie e aziende, oltre che singoli individui hanno causato scaricando, bruciando e incenerendo rifiuti, che per informare i cittadini sulla situazione e il suo evolversi. I giudici indicano che le autorità devono adottare una strategia che affronti tutti i vari tipi d’inquinamento e in tutte le zone interessate, e che devono provvedere al coordinamento degli interventi in modo “da evitare un’inutile frammentazione delle responsabilità”. La strategia deve essere messa in atto consultando anche la società civile. Il piano deve includere tutte le misure volte a identificare le aree interessate dalle pratiche di smaltimento illegale dei rifiuti e a valutare la natura e l’entità della loro contaminazione; a gestire qualsiasi rischio rivelato; a indagare gli impatti sulla salute dell’inquinamento e a combattere lo scarico, il seppellimento e l’incenerimento illegale dei rifiuti. Inoltre, indica la Corte, “dovrebbe contenere chiari calendari di attuazione a breve, medio e lungo termine e l’identificazione delle risorse necessarie e la loro assegnazione ai organi statali che interverranno”. Oltre a dover tener conto dell’evoluzione della situazione, visto che vengono scoperte nuove discariche e i rifiuti continuano a essere bruciati.
La Corte ritiene poi che la decontaminazione delle aree interessate sia di primaria e urgente importanza e esorta le autorità a prevedere la presentazione di relazioni periodiche e dettagliate sulle azioni intraprese e completate e la loro efficacia. La Cedu considera anche necessario che l’Italia crei un meccanismo di monitoraggio indipendente che esamini quanto fatto e il rispetto dei tempi, e renda pubbliche le sue conclusioni. Infine lo Stato deve istituire una piattaforma pubblica online che raccolga, in modo accessibile e strutturato, tutte le informazioni rilevanti relative al problema della Terra dei Fuochi e alle misure adottate o previste per affrontarlo, con informazioni sul loro stato di attuazione.