L’analisi del sindaco Tito d’Errico dopo l’esclusione di Acerra dalle finaliste per la Capitale Italiana della Cultura 2027.
ACERRA – “Acerra non sarà Capitale Italiana della Cultura 2027, ma la cultura rappresenta un punto di forza di Acerra”. È così che il sindaco di Acerra Tito d’Errico ha commentato l’esclusione di Acerra dalle dieci città finaliste. La proclamazione della vincitrice avverrà a marzo. Delle cinque città campane restano fuori anche Caiazzo (divenuta una neoattrazione turistica grazie al re della pizza Franco Pepe) e Santa Maria Capua Vetere. Vanno avanti, invece, il piccolo borgo irpino di Sant’Andrea in Conza e sopratutto Pompei, all’inizio data tra le favorite per la vittoria. Se la giocheranno con Alberobello (Bari), Aliano (Matera), Brindisi, Gallipoli (Lecce), La Spezia, Pordenone, Reggio Calabria e Savona. “La candidatura di Acerra a Capitale Italiana della Cultura 2027 ha rappresentato un netto cambio di passo per una nuova narrazione della città – ha spiegato il sindaco – un’occasione che ha creato un rinnovato spirito di coesione, di entusiasmo e di partecipazione per farci conoscere e rendere ancora più attrattivo il nostro territorio grazie alle numerose iniziative organizzate per diffondere la storia, la tradizione e la bellezza del patrimonio di Acerra. Acerra non sarà Capitale Italiana della Cultura 2027, ma stiamo dimostrando che la cultura è un punto di forza di Acerra. Il percorso di crescita avviato da questa amministrazione comunale in continuità con quelle precedenti va decisamente avanti”. Il lavoro intorno a questo progetto avviato dal Comune di Acerra, infatti, ha portato numerose realtà territoriali ed istituzionali a sottoscrivere un protocollo d’intesa con l’ente. Il Road Show realizzato con le scuole dei Comuni aderenti, poi, ha portato un ulteriore valore aggiunto alla conoscenza del territorio. Acerra è stata protagonista di un’iniziativa che ha significato aver alzato l’asticella verso nuove frontiere di sviluppo “in un percorso culturale – ha sottolineato il sindaco – che di certo non finisce qui ma che continuerà a diffondere una narrazione di Acerra migliore, come quella mostrata attraverso questa candidatura”. “Un ringraziamento agli uffici dell’ente che hanno lavorato intorno a questo progetto – ha aggiunto il primo cittadino – facendo convergere su Acerra l’attenzione di diverse realtà. Grazie, infatti, ai Comuni, a tutte le associazioni, le scuole e le persone che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa ACERRA2027”. Ecco perché non c’è sconfitta, non c’è insuccesso, non c’è fallimento. C’è semplicemente l’entusiasmo e l’abnegazione di chi si è prodigato per contribuire alla crescita della città. Che la città stessa ha riconosciuto al netto degli odiatori seriali, dei soliti detrattori e dei ‘rosiconi da tastiera’, ai quali non va nemmeno il premio di consolazione. O forse un like, nulla più.
Ora, però, è realmente giunto il momento di continuare su questa strada rendendo di fatto la cultura ed il patrimonio storico-artistico locale un surplus di ricchezza quale elemento attrattivo. A ognuno il proprio ruolo: professionalità, investimenti e competenza per dare seguito a quanto iniziato pochi mesi fa da chi sta scrivendo un pezzo di storia importante di Acerra. Perché la storia, si sa, c’è chi la scrive e chi invece può solo leggerla.
Guido Caiazzo
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