- I liceali accusano: professori occupano scuola. La replica del preside: fake news
- Partono i lavori del Parco Akeru, piantumato il primo di 800 alberi
- Prevenzione e contrasto dei crimini informatici, l’impegno della Polizia Postale: ecco il report 2024
- Su scooter colpisce cordolo marciapiede, cade e muore
- Rapina ad un panettiere, presi due ragazzi. E un’altra coppia arrestata per droga: sequestrati 18 chili di hashish
- Botti di Capodanno, sequestro a via Pietrabianca: un arresto
- Più servizi senza aumentare le tasse, ok al Bilancio dell’amministrazione comunale di Acerra
- Il professore De Laurentiis: “Scordiamoci che i tumori sono legati all’ambiente”
- Consiglio Comunale storico, ok alla gestione pubblica della piscina. Tassa rifiuti, arrivano gli sconti
- Termovalorizzatore, A2A si aggiudica gara per gestione. De Luca: grande notizia per l’ambiente
Bullismo e scuola: una questione culturale-sociale e non strettamente legata ad ordine pubblico e sicurezza
Bene i controlli disposti dall’amministrazione comunale fuori le scuole di Acerra, ma famiglie, docenti e dirigenti si assumano le proprie responsabilità educative.
ACERRA – Più controlli fuori le scuole, ma che questa decisione non escluda dalle proprie responsabilità educative famiglie, docenti e dirigenti scolastici. La comunicazione dell’amministrazione comunale di Acerra di avviare un programma di controlli all’esterno dei plessi in occasione dell’ingresso e dell’uscita degli studenti dopo i due episodi violenti registrati la settimana scorsa deve essere oggetto di accurata riflessione. All’esterno della Ferrajolo-Siani c’è stato un ‘branco’ che ha aggredito un alunno addirittura a ombrellate, mentre fuori la ‘Caporale’, invece, si è trattato di un litigio tra due ragazzini, di cui uno rimasto ferito all’occhio e finito al pronto soccorso. Per quest’ultimo fatto è stata presentata denuncia alle forze dell’ordine. Al di là della singola peculiarità degli episodi, il bullismo è un fenomeno che riguarda principalmente la sfera culturale e sociale e solo in secondo ordine concerne quello della sicurezza e dell’ordine pubblico. Perché è vero che la presenza degli uomini in divisa è un deterrente a tutela degli stessi ragazzi, ma chi assicura che il comportamento prevaricatore o violento non possa spostarsi soltanto qualche metro più in là ?
Bene, dunque, il surplus di controlli disposti dall’amministrazione comunale attraverso la polizia municipale, ma tale decisione non escluda dalle dirette responsabilità chi ha il compito di educare ed istruire, cioè le famiglie e le stesse scuole. La rete interistituzionale cittadina contro il bullismo è di per sé già una bella realtà e tanto fa proprio sul tema della prevenzione, ma occorre di più: è necessario che ognuno faccia la propria parte assumendo piena consapevolezza di quel ruolo sociale chiamato ad interpretare nel percorso di crescita dei ragazzi.
(guido caiazzo)