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Usura, droga e pompe funebri: gli indagati si difendono e provano a chiarire la propria posizione
Sottoposti agli interrogatori di garanzia hanno fornito la propria versione dei fatti contestati.
ACERRA – Usura, droga e pompe funebri: gli indagati provano a chiarire la propria posizione. E’ quanto emerso ieri mattina a conclusione degli interrogatori di garanzia nei confronti delle sette persone colpite all’alba di venerdì da un’ordinanza di custodia cautelare. Diego Andretta, fratello del boss Salvatore, accusato di usura nei confronti di un marmista del posto, ha reso dichiarazioni spontanee sostenendo di aver soltanto dato una mano all’artigiano, tra l’altro suo amico, senza chiedere alcun interesse usuraio. Sulla contestazione estorsiva nei confronti delle onoranze funebri Pacilio (per la Dda li avrebbe costretti a versare interessi ‘a strozzo’ su un prestito del 2021 e del 2022 erogato da un altro indagato) invece, ha affermato che il fratello Salvatore avrebbe inteso dare una mano agli imprenditori cercando di fare da intermediario tra i due fratelli e i creditori.
Gli stessi Pacilio, finiti ai domiciliari per intestazione fittizia di beni (avrebbero intestato le quote societarie ad Antonio Riemma, il quale pure ha spiegato la sua condotta) hanno negato l’addebito rispondendo alle domande del gip e chiarendo la vicenda contestata. L’intestazione, secondo loro, avrebbe ad oggetto una società inattiva, che non ha mai operato. Giordano Pacilio avrebbe chiesto al 76enne Riemma la cortesia di intestarsi la società perché lui – essendo stato condannato per bancarotta fraudolenta – non poteva avere le apposite licenze. Pasquale Balascio, poi, ha sottolineato che il prestito effettuato alla coppia di imprenditori era da considerarsi un qualcosa di ambito familiare, visto che suo zio è sposato con una sorella degli stessi Pacilio negando in maniera categorica i rapporti con i personaggi della camorra locale. Anche Vincenzo Capone e Jani Behar hanno fornito la propria versione dei fatti contestati.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Domenico Buonincontro, Claudio Castaldo, Elisabetta Montano, Domenico Paolella, Salvatore Pettirossi, Giuseppe Ricciulli e Saverio Senese, ha già annunciato istanza al Riesame.
da Cronache di Napoli del 7/11/2023