Cronaca e Attualità

Rapine nella zona del cimitero di Acerra, tre ragazzini incastrati dalle telecamere del Comune

Sono di Acerra e di Casalnuovo ed hanno 14, 15 e 17 anni. Il gip del tribunale dei minori ha disposto il collocamento in comunità.

ACERRA – Raid armati nella zona del cimitero, presi tre ragazzini: hanno 14, 15 e 17 anni. E’ quanto emerso a conclusione di una brillante indagine portata avanti dai carabinieri della stazione di Acerra, diretti dal comandante Giovanni Caccavale, che hanno eseguito un’ordinanza di collocamento in comunità emessa dal gip del tribunale dei minorenni Angela Draetta nei confronti di due adolescenti di Acerra e uno di Casalnuovo. Sono difesi dagli avvocati Gennaro Razzino e Domenico Buonincontro. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione ed i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

I fatti oggetto di questo procedimento risalgono a quattro mesi fa: contestati, nello specifico, due tentativi di rapina mentre per un terzo colpo – questa volta consumato – il giudice ha rigettato la misura. Per gli inquirenti la sera del 19 gennaio scorso, il 17enne ed il 15enne, con la complicità di altri tre giovani non ancora identificati, in sella a due motorini, avrebbero avvicinato l’auto sulla quale c’era una coppia del posto. Con il volto coperto da uno scaldacollo ed armati di pistola li avrebbero minacciati di consegnare i soldi: il conducente, però, mise in moto la macchina e scappò. Nella fuga furono esplosi anche diversi colpi di pistola, rivelatisi poi a salve dai successivi rilievi effettuati.

Una settimana dopo il secondo colpo e con analoghe modalità di azione: secondo l’accusa il 15enne ed il 14enne, sempre con il supporto di altri tre ragazzini, avrebbero provato a depredare una donna del posto del suo cellulare puntandole una pistola al petto. La vittima, però, reagì stringendo forte il telefonino ed approfittando del transito di una vettura salì a bordo facendosi accompagnare a casa. Fondamentali per l’esito delle indagini dei militari dell’Arma in forza alla stazione di via Volturno si sono rivelate le riprese delle telecamere di videosorveglianza del Comune di Acerra, che hanno consentito di acquisire elementi importanti ai fini dell’individuazione del presunti autori dei raid. I riscontri emersi dalle targhe degli scooter modificate e dall’abbigliamento indossato, poi, hanno consentito alla Procura dei minori di concordare con le risultanze investigative dei carabinieri.

Ciò che desta maggiore preoccupazione, al di là dell’aspetto strettamente giudiziario, sono le considerazioni di carattere sociale e culturale che il tribunale sottolinea a carico degli indagati. Modalità di azione definite “allarmanti, per circostanze che appaiono indicative della loro pericolosità ed aggressività, dall’assenza di freni inibitori e del radicamento della scelta deviante”. Sintomatico, in proposito, è il camuffamento delle targhe e che “benché giovanissimi scorrazzassero liberamente sui motoveicoli dei genitori”. Dal giudice duro affondo anche nei riguardi delle rispettive famiglie, con il collocamento in comunità ritenuta misura idonea “risultando evidente l’incapacità delle famiglie dei minori di comprendere e prevenire le loro condotte devianti e di rappresentare una valida guida educativa”.

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