Pizze e stoccafisso per favorire ‘gli amici’, bufera sugli uffici del Giudice di Pace di Sant’Anastasia

By on 18 maggio 2022

Quindici gli indagati tra impiegati, medici, geometri e periti assicurativi: sono di Acerra, Nola, Marigliano, Somma Vesuviana, Casamarciano, San Giuseppe Vesuviano, Volla, Ottaviano, Ercolano, Cicciano e Sant’Anastasia.

Ieri mattina, all’esito di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, ha dato esecuzione, unitamente al Comando Carabinieri Nucleo Antifalsificazione Monetaria di Roma, ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal gip presso il tribunale di Nola nei confronti di quindici persone – tra cancellieri, operatori giudiziari, avvocati, medici ed altri professionisti – indiziati a vario titolo di corruzione, occultamento di atti pubblici, falso in atto pubblico, truffa ai danni dello Stato e depistaggio.

Nei confronti di tre cancellieri – Giovanni Altavilla, 61enne di Acerra, Vincenzo Marino, 66enne di Marigliano e Rosanna Carmela Stefanile, 67enne di Nola – e di tre avvocati civilisti – Demitry Senofonte, 59enne di Somma Vesuviana, Mario Del Prete, 48enne di Volla e e Mario Aliperta, 55enne di Somma Vesuviana – è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari; mentre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di Rosanna Tortora, 65enne di Casamarciano, Direttore Amministrativo pro tempore della Cancelleria del Giudice di Pace di Sant’Anastasia ed il divieto di dimora nel medesimo Comune per otto professionisti (i medici Francesco Perna, 45enne fisiatra di Sant’Anastasia, Massimo Romano, 45enne nefrologo di Ottaviano, Giuseppina Coppola, medico 56enne di Somma Vesuviana, Michele Cutolo, 60enne diabetologo di Ottaviano, Francesco Tramontano, geometra 26enne di Marigliano, Andrea Cozzolino, perito assicurativo 37enne di Ercolano, Giovanni Boccia, medico 50enne di San Giuseppe Vesuviano e Pasquale Chiricolo, 61enne medico di Cicciano.

All’esito della articolata attività d’indagine sarebbe emersa una prassi costante e consolidata di gestione illecita degli affari penali presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Sant’Anastasia con riferimento, in particolare, all’assegnazione delle consulenze tecniche d’ufficio. Ed invero, cancellieri ed operatori giudiziari sarebbero stati soliti garantire l’affidamento incarichi di ctu a medici, geometri e periti assicurativi compiacenti, dietro ricompensa di denaro contante e utilità varie, quali visite mediche gratuite e tamponi Covid, buoni carburante, lavori di ristrutturazione, generi alimentari vari tra cui pizze e stoccafisso. Il tutto sarebbe accaduto all’interno dell’Ufficio Giudiziario e presso il domicilio degli impiegati indagati.

Il sistema così realizzato, impenetrabile ai professionisti non conosciuti dai dipendenti pubblici in servizio presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Sant’Anastasia, avrebbe consentito ai consulenti infedeli dì eseguire prestazioni pagate con denaro pubblico. Il meccanismo ricostruito dalle Fiamme Gialle è risultato così disinvolto che in un’occasione sarebbe stata persino documentata l’assegnazione di una consulenza per un incidente stradale ad un geometra privo dei relativi titoli abilitativi. Il sistema che si presumo fosse illecito si è esteso anche ad alcuni avvocati legati da rapporti di stretta amicizia con i dipendenti pubblici i quali, dietro erogazione di periodiche utilità, sì sarebbe garantito libero accesso agli Uffici e, in maniera indisturbata, sarebbe stata sottratta documentazione da fascicoli e, sempre con la compiacenza di cancellieri e operatori giudiziari, ottenuta l’anticipazione della pubblicazione delle sentenze alterando il normale ordine cronologico.

Infine, nel medesimo contesto investigativo, il Comando Carabinieri Antifalsifìcazione Monetaria di Roma avrebbe anche accertato l’utilizzo di valori bollati contraffatti da parte di due avvocati,

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