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Gli sparano alla testa, 24enne salvo per miracolo

L’agguato domenica sera nella zona del corso Italia. Il giovane ha riferito ai carabinieri di essere stato vittima di un tentativo di rapina.
ACERRA – Gli sparano alla testa, 24enne salvo per miracolo: “Ho subito un tentativo di rapina”. E’ quanto avvenuto domenica sera sul corso Italia ad Acerra, dove molte persone stavano ultimando la visione della partita Inter-Napoli nei pressi dei bar e dei centri scommesse ubicati in una delle principali arterie cittadine. Vittima del raid Emanuele D’Agostino, del posto, meglio conosciuto come ‘o tunno. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, diretti dal maggiore Antonio Bagarolo, che stanno vagliando le telecamere della zona – sia pubbliche che private – le quali potrebbero aver ripreso l’intera scena.
Secondo una prima sommaria ricostruzione il giovane sarebbe stato avvicinato da uno scooter sulla quale viaggiavano due persone. ll ‘pistolero’ avrebbe fatto fuoco una o due volte centrandolo con un colpo di pistola di piccolo calibro alla testa. Il proiettile, però, miracolosamente sarebbe entrato ed uscito. La vittima si sarebbe addirittura recata da sola nella vicina clinica Villa dei Fiori in sella a un motorino e poi trasferita all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Il ragazzo non ha mai perso lucidità, spiegando alle forze dell’ordine di essere stato vittima di un tentativo di rapina. La sua versione, ovviamente, è al vaglio dei militari dell’Arma che stano effettuando diversi riscontri, sentendo anche i suoi familiari. Un episodio che al momento resta poco chiaro, con gli investigatori che stanno effettuando un lavoro serrato per accertare l’esatta dinamica dei fatti, oltre che il possibile movente. Nella stessa zona dove è avvenuto il ferimento sabato sera si sarebbe registrato un litigio tra alcuni giovani, ma gli episodi potrebbero non essere collegati.
Nel 2016 D’Agostino venne condannato per armi e ricettazione a 3 anni e 4 mesi a conferma della sentenza di primo grado dell’anno prima.
da Cronache di Napoli