Cronaca e Attualità

Messe a numero chiuso, tutti i dubbi di don Stefano Maisto

ACERRA – La Chiesa è da tradizione un punto di riferimento delle piccole comunità, ma a Pezzalunga – frazione di Acerra, al confine col Nolano ed il Casertano – il parroco don Stefano Maisto rappresenta una vera e propria istituzione.

Dal prossimo 18 maggio la Santa Messa sarà di nuovo con la partecipazione dei fedeli. Finalmente si riapre: è felice di riabbracciare il suo ‘popolo’ ?

Chiarisco che è il ‘popolo di Dio’ e non il mio. La Chiesa, poi, di fatto non è mai stata chiusa. Io sono stato tutti i giorni a Pezzalunga, con la celebrazione del Rosario in diffusione esterna. Poi ho utilizzato i miei canali social per l’opera pastorale. Il lockdown è andato a ledere alcuni dei diritti fondamentali dell’uomo e tra questi c’è l’esercizio libero della propria fede. Capisco l’esigenza di riaprire per la cerimonia eucaristica col popolo, anche perché finora la celebrazione per me senza partecipazione è stata una sofferenza. Personalmente, però, esprimo un po’ di riserva, ci vuole prudenza: non vorrei che la Chiesa diventasse un veicolo di diffusione. Il virus purtroppo è ancora in circolazione, la pandemia non è terminata. Dopo il protocollo della Conferenza Episcopale Italiana aspettiamo quello della Conferenza Campana e le disposizioni del Vescovo della Diocesi di Acerra monsignor Di Donna.

L’annuncio della riapertura come è stato accolto dalla comunità di Pezzalunga ?

Il popolo ha voglia di tornare a comunicare con Dio, ma ciò non toglie che sia preoccupato. Che tipo di incontro può essere celebrato se mi distanzio da mio fratello ? Se non posso partecipare al Sacramento come si fa a poter celebrare l’incontro ?

Da lunedì 18 in quanti potranno partecipare alla Messa ?

Una ventina, praticamente uno per banco, secondo l’attuale protocollo. La nostra è una Chiesetta piccola, che può ospitare oltre un centinaio di persone. Io dovrò fare degli inviti, prenotazioni ? Faremo dei biglietti come a teatro ?

Nell’emergenza sanitaria Pezzalunga ha visto un minifocolaio da Covid 19 e l’unico decesso in città: c’è ancora preoccupazione?

Per fortuna il virus è rimasto circoscritto ad un unico nucleo familiare. Peraltro la persona che è morta ha contratto la malattia in ospedale a Pozzuoli. La conformazione del quartiere e delle abitazioni, per il resto, hanno fatto in modo che la quarantena andasse avanti tranquilla.

Questa emergenza ha rafforzato la fede ?

Nonostante la situazione sia difficile bisogna confidare in Dio ed essere positivi. E’ un periodo di riflessione, anche della nostra fede.

Admin-2014

Condividi
Pubblicato da
Admin-2014
Tags: primo piano

Ultimi articoli

L’Acerrana dura un tempo, poi è sprofondo granata: l’Afragolese ne fa quattro

L’Acerrana crolla in malo modo nel secondo tempo subendo 4 reti in 25 minuti. Nel…

16 ore fa

Un ulivo per la pace, al Pitagora di Pozzuoli l’occupazione intelligente per Gaza

L’Istituto Statale Pitagora rilancia il concetto di occupazione: tre giorni di autogestione per Gaza POZZUOLI…

22 ore fa

Rivoluzione Acerrana, sette nuovi acquisti per la salvezza

Rivoluzione Toro, ecco sette nuovi innesti. L’Acerrana prova ad uscire dal momento difficile che sta…

2 giorni fa

Acerra, consiglio comunale: l’opposizione perde tempo e spreca denaro pubblico

ACERRA - “Un’altra seduta di Consiglio che denota una volontà di sprecare tempo e denaro”.…

3 giorni fa

Undici rapine in un mese, coppia arrestata

ACERRA – Undici raid in un mese, due arresti. E’ quanto risulta a conclusione di…

3 giorni fa

Munari, premiati gli studenti meritevoli. Il sindaco: fiero di voi

  L’Albo d’Oro dell’Istituto Munari accoglie altri 14 studenti meritevoli. Il sindaco Tito d’Errico: fiero…

6 giorni fa