- Poliedrica, l’arte di Elena Manocchio in mostra al Castello di Acerra
- Il materiale del futuro? L’acciaio, con risvolti green
- Primo Maggio, Medicina Futura al fianco di medici e operatori sanitari
- Consuntivo approvato, l’opposizione prima presenta l’ordine del giorno e poi ‘scappa’
- Acerra 25 Aprile 2025, le istituzioni hanno onorato la Liberazione
- Acerra celebra il 25 Aprile, il sindaco d’Errico: si torna in Consiglio per Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre”
- Rigenerazione urbana senza consumo di suolo, riqualificazione del centro storico e rilancio dell’economia di settore: dal Consiglio Comunale via libera allo sviluppo sostenibile della città
- Cocaina nell’armadio di casa, 20enne arrestato
- Acerra, il Consiglio ‘rigenera’ la città senza consumare suolo
- Verso una Gamesificazione delle Attività Ordinarie
Un colpo alla testa dentro casa, Vincenzo Mariniello ucciso come suo papà

L’uomo oggi avrebbe compiuto 46 anni: coinvolto in più indagini, non è mai stato condannato, tanto meno per camorra. Era praticamente incensurato.
ACERRA – Ammazzato dentro casa. E’ un omicidio ‘pesante’ quello avvenuto ieri mattina in un’assolata domenica di febbraio quando è stato ucciso Vincenzo Mariniello, morto mentre era in macchina e stava uscendo dal garage della sua abitazione. L’uomo oggi avrebbe compiuto 46 anni: lascia la moglie e due bambini, oltre al dolore di un’intera famiglia che rivive il ricordo di un altro morto assassinato a distanza di 19 anni. Il delitto è avvenuto poco dopo le 10,30 all’interno della palazzina di via Pietro Nenni, rione Gravina, in quella che sembrava una giornata tranquilla ed in cui Acerra si apprestava a festeggiare la prima delle quattro giornate dedicate al Carnevale 2019. Invece il tragico destino di Vincenzo Mariniello, figlio del boss Gennaro, giustiziato nel 2000 ed a capo dell’omonimo clan conosciuto in città come ‘e cammurristiell’, si è palesato con il volto di un killer che accompagnato da un complice in scooter lo ha freddato mentre stava uscendo di casa con la sua Mercedes Glk bianca. Il tutto deve essere durato pochissimi istanti: alla guida del suo Suv il 46enne avrebbe imboccato di lì a qualche secondo la piccola salita che conduce all’esterno quando è stato raggiunto dal sicario che gli ha sparato a bruciapelo alla testa. Sarebbero stati tre i colpi sparati di cui uno solo a segno che gli è stato fatale, con Vincenzo che è morto all’istante. Familiari e forze dell’ordine lo hanno trovato piegato sul volante: un unico proiettile (sembra calibro 38) che lo ha preso al capo andando probabilmente poi a rompere il finestrino posteriore lato passeggero destro che però non si è frantumato ma presentava soltanto un grosso foro. Non è da escludere che chi ha fatto fuoco potrebbe aver approfittato del momento in cui la vettura stava per uscire con il cancello automatico azionato per l’apertura: proprio in questi frangenti potrebbe aver fatto ingresso – forse a piedi – nel piccolo cortile sparando a Mariniello seduto in auto con il finestrino lato guida abbassato, con lo scooter del complice posizionato in modo da non far chiudere l cancello. Sul posto si sono portati carabinieri e polizia, mentre i vigili urbani hanno chiuso la strada agli incroci con piazzale Angelo Soriano (il Parco Gravina) e via Salvemini. Dai rilievi della Scientifica, invece, potrebbero arrivare ulteriori elementi utili ai fini investigativi soprattutto per quel che concerne la dinamica. Le indagini sono affidate ai militari dell’Arma del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, guidati dal maggiore Antonio Bagarolo che si avvalgono del contributo dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna, agli ordini del capitano Tommaso Angelone, supportati dai colleghi della locale stazione, diretti dal comandante Giovanni Caccavale. Indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoletana, presente sul posto con il sostituto procuratore Giuseppina Loreto. Soltanto tre giorni fa il tribunale di Napoli aveva revocato i domiciliari al 46enne su richiesta della Procura perchè oramai prossima la decorrenza dei termini, sostituendoli con l’obbligo di dimora. Una misura applicata a seguito dell’arresto avvenuto a fine novembre per una storia di droga. Al momento ‘bocche cucite’ tra gli inquirenti che non escludono alcuna pista investigativa: dall’agguato di chiaro stampo camorristico ad una questione di soldi senza tralasciare l’aspetto legato proprio all’ultima operazione che lo aveva visto coinvolto o alla ritorsione personale. Di certo è che l’autore di questo efferato delitto potrebbe aver studiato i movimenti della vittima appostandosi nella zona per poi entrare in azione nel momento opportuno. Un omicidio ‘eccellente’, dunque, per un cognome che ad Acerra e non solo continua sempre ad avere un certo ‘peso’.
IL PROFILO – Un personaggio coinvolto in più inchieste giudiziarie ma finora rimasto sostanzialmente incensurato. Eppure Vincenzo Mariniello veniva considerato il punto di riferimento del gruppo che aveva avuto in suo padre Gennaro il capo indiscusso del clan dei ‘cammurristiell. Quel padre ucciso a marzo del 2000 mentre lo zio Antonio fu arrestato per aver ammazzato Ciro De Falco, ras della cosca in quegli anni ‘nemica’ dei Mariniello in una sorta di vendetta per il fratello. Vincenzo, invece, era stato assolto tempo fa per il processo Tav, con una sentenza di Appello divenuta poi definitiva che ribaltò la condanna di primo grado e che lo prosciolse completamente. Assoluzione che nel 2017 era arrivata anche per truffa, in una vicenda legata alle false assicurazioni.
Il 46enne aveva molteplici interessi, dal settore immobiliare a quello dell’auto, ma lo scorso novembre era finito di nuovo in arresto per un’operazione di spaccio di droga. L’agguato di ieri, tuttavia, segna un punto di svolta della storia della malavita acerrana: questa volta la vittima ha un profilo ed una storia familiare che seriamente rischia di provocare un’altra faida, quella dell’era 4.0. L’omicidio di un uomo ritenuto un boss ma che di camorra non era mai stato condannato pur conoscendone benissimo lo scenario, i personaggi e le sue dinamiche.