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Vincenzo Montella, l’Aeroplanino di Pomigliano d’Arco vuole tornare a volare

C’è un’ombra ingombrante che aleggia sulle panchine della Serie A: gli allenatori che stanno faticando in questa stagione sono avvertiti.
POMIGLIANO D’ARCO – C’è un’ombra ingombrante che aleggia sulle panchine della Serie A. È quella di Vincenzo Montella, per tutti l’Aeroplanino, che dopo l’esonero dal Milan e la chiusura della parentesi spagnola col Siviglia è in cerca di una nuova avventura e vorrebbe fortemente rientrare in Italia. “So di poter dare ancora tanto e ho voglia di allenare – ha dichiarato di recente proprio Montella -. Ho ricevuto diverse proposte, più da società estere che dall’Italia, ma devo decidere senza smania perché non posso sbagliare la prossima scelta. Mi auguro di trovare un progetto stimolante e a lungo termine” . Già, non può permettersi di sbagliare questa volta.
Nato a Pomigliano d’Arco il 18 giugno del 1974, Vincenzo Montella è cresciuto a Castello di Cisterna ed a soli 13 anni entrò nel giro di uno dei settori giovanili più importanti a livello nazionale. Quello dell’Empoli, dove cresce e si impone fino a costruirsi una carriera importante anche in prima squadra: 51 presenze e 27 gol il suo bottino con i toscani, dal 1990 al 1995. Quindi, il rapido passaggio al Genoa prima di consacrarsi alla Sampdoria (61 gol in 106 presenze dal 1996 al 1999) e soprattutto alla Roma: 252 presenze e 103 gol dal 1999 al 2009, con in mezzo le fugaci esperienze al Fulham e alla Sampdoria.
Proprio alla Roma inizia anche la sua carriera da allenatore. Dei giovanissimi prima, dal 2009 al 2011, e quindi promosso in prima squadra, a soli 36 anni, in seguito alle dimissioni di Claudio Ranieri in data 21 febbraio 2011 ed assistito da Aurelio Andreazzoli, già assistente di Luciano Spalletti. Il sesto posto conquistato a fine stagione e la semifinale di Coppa Italia, però, non gli bastano per meritarsi la conferma e al suo posto la dirigenza giallorossa punta sullo spagnolo Luis Enrique.
A Catania, però, ha la grande chance per rifarsi e meritarsi le attenzioni del grande calcio. Con i siciliani centra un clamoroso 11° posto a quota 48 punti, ma, dopo un solo anno, il rapporto si interrompe e per Montella si spalancano le porte della Fiorentina dove, dal 2012 al 2015, ottiene grandi risultati con un gioco identitario e ben definito. Spiccano due quarti posti (di cui uno con ben 70 punti), gli ottavi ed una semifinale di Europa League oltre alla finale di Coppa Italia persa contro il Napoli. A causa di dissapori con la società, però, l’8 giugno 2015 arriva l’addio alla Viola e riparte dalla Sampdoria dove la stagione complicata si chiude con la chiamata al Milan, dove ha il grande merito di riuscire a riportare i rossoneri in Europa (preliminari di Europa League) dopo 3 anni e mezzo di assenza. Il 27 novembre 2017, con la formazione milanista al settimo posto, arriva l’esonero ed a seguire la prima avventura da allenatore all’estero: c’è la prestigiosa panchina del Siviglia. Con gli andalusi il cammino è esaltante in Coppa del Re (finale) e Champions League (quarti di finale per la seconda volta nella storia del club), mentre in campionato fa molta fatica. Il 28 aprile 2018, con la formazione all’ottavo posto, la società decide per l’esonero dopo una serie di nove partite senza vittorie. Ora, quindi, Vincenzo Montella è libero e scalpita per tornare ad allenare. Gli allenatori delle formazioni di Serie A che stanno faticando in questa stagione sono avvertiti.