Salvini-Di Maio: molti nemici (in Italia e in Europa), molto onore?

Pubblicato da il 11 maggio 2018

Non è certo una sorpresa registrare le posizioni di Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, eccetera eccetera, sulle trattative Salvini-Di Maio: gli allarmi per il populismo montante si sprecano, tali media mainstream intendendo evidentemente per populismo il voto dei cittadini, di cui hanno orrore.

i vincoli europei, se rispettarli o no, è esattamente quello che è da discutere, è scelta politica. Chiamare “neutrale” un simile governo è violenza giuridica e soperchieria intellettualeMaurizio Blondet

Ma anche Il Giornale, di proprietà del Biscione, è tutto un tripudio di attacchi preventivi e appelli accorati alla mummia di Arcore perché si opponga al nuovo esecutivo che forse faticosamente vedrà la luce. I forzaitalioti votarono sì al governo Monti, dopo il golpe su mandato eurocratico che aveva rovesciato il governo Berlusconi (l’ultimo governo che aveva almeno la parvenza di essere espressione di una qualche elezione); votarono sì al successivo governo Letta, diretta espressione di Bruxelles; adesso al massimo si asterranno (vedremo) sulla fiducia al governo messo in cantiere dal loro alleato leghista.

Fuoco amico anche da parte de Il Fatto Quotidiano, organo ufficioso dei grillini: in un editoriale al vetriolo il suo direttore Marco Travaglio attacca quelle che definisce le “Larghe fraintese”.

Sergio Mattarella

Il venerato presidente, incensato da tutti i media, ha già iniziato la solita solfa (non ha mai smesso, in realtà) contro i populismi, i sovranismi, gli euroscetticismi. Perché non si presenta alle elezioni e fa votare il suo, di programma?

Non penso ci sia bisogno di ricordare poi l’orrore che ha Mattarella (degno successore di Napolitano) di un governo che potrebbe essere tacciato anche solo lontanamente (lo scopriremo) di euroscetticismo, alla maniera di come lo intendono lorsignori.

Come ha scritto Maurizio Blondet, la trappola tecnocratica ed europeista costruita al Quirinale era già bella e pronta a scattare. Tutti i media all’unisono a incensare il Presidente: “la nobile ansia di Mattarella, la bella pazienza di Mattarella, la saggezza di Mattarella, la sensibilità istituzionale di Mattarella”.

Preparando il terreno per un subito battezzato “governo neutrale”, che di neutrale in realtà non avrebbe avuto proprio nulla, dovendo assolutamente muoversi “nel rispetto dei vincoli europei” contro “la narrativa sovranista”. Ma «i vincoli europei, se rispettarli o no, è esattamente quello che è da discutere, è scelta politica. Chiamare “neutrale” un simile governo è violenza giuridica e soperchieria intellettuale». Un governo che avrebbe obbedito senza battere ciglio a tutto quel che “ci chiede l’Europa”: austerità, saccheggio dei risparmi, patrimoniali, aggravi fiscali e compagnia bella. Una riedizione del governo Monti-Bersani, del governo Renzi, del governo Gentiloni. Non a caso, infatti, il PD aveva già detto che avrebbe dato la fiducia a un siffatto governo neutrale.

«il Comitato centrale ha deciso: poiché il popolo non è d’accordo, bisogna nominare un nuovo popolo»

Che, si badi bene, è esattamente quello contro cui hanno votato, punendo alle urne Forza Italia e Partito Democratico, i cittadini italiani. Ma questo non è mai stato un problema, come già ironizzava Bertold Brecht: «il Comitato centrale ha deciso: poiché il popolo non è d’accordo, bisogna nominare un nuovo popolo».

Almeno per il momento, Lega e M5S sembra stiano bloccando questo tentativo, ma siano consci fino in fondo Salvini e Di Maio di tutte le difficoltà che li attendono al varco. I pericoli cominciano proprio ora e si riveleranno velocemente, in Italia e in Europa. Si guardino dai nemici, e ancor di più dai finti amici.

Se saranno all’altezza, lo scopriremo presto.

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