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Ripetitore telefonico sul tetto del Municipio, procedimento archiviato
Il gip del tribunale di Nola ‘chiude’ la vicenda di Acerra dopo le denunce presentate da due esponenti politici locali. Emissioni nella norma.
ACERRA – Ripetitore telefonico sul tetto del Municipio, vicenda archiviata. E’ quanto ha stabilito l’altro giorno il gip del tribunale di Nola Paola Borrelli nei confronti del Comune di Acerra. Il procedimento era stato avviato a seguito di una denuncia presentata da alcuni dipendenti comunali e da due esponenti politici contro l’installazione del ripetitore per la telefonia mobile sul tetto della casa comunale. La richiesta di archiviazione era già stata avanzata dal pubblico ministero titolare del fascicolo, con l’ente difeso dall’avvocato Antonio Ciotola.
La denuncia era stata inoltrata alla procura di Nola a maggio del 2013 contro l’antenna fatta installare anni addietro con un contratto di locazione risalente al 2011, in ottemperanza ad apposita delibera del 2008 approvata dal consiglio comunale. Nell’ordinanza di archiviazione il giudice ha stabilito che la documentazione acquisita agli atti evidenziava che il Comune di Acerra aveva commissionato sia un’indagine preventiva sui livelli di inquinamento elettromagnetico nell’ambito del territorio comunale prima dell’installazione del ripetitore sul tetto della casa comunale, sia un’indagine previsionale sui livelli di emissione specifici nell’edificio, sia un’indagine successiva, ad installazione effettuata.
Nei primi due casi, infatti, era stata rilevata l’assenza di valori che superassero quelli soglia previsti dal decreto del 2003, sia per quanto concerne i valori di attenzione che quelli di esposizione. Lo stesso è accaduto per quel che concerne la verifica svolta successivamente all’installazione del ripetitore, laddove erano state effettuate specifiche misurazioni in vari punti della casa comunale che avevano evidenziato il mancato superamento non solo dei valori di esposizione, ma anche di quelli di attenzione, salvo che per un punto, posizionato sul tetto dell’edificio a due metri dall’antenna, con un valore comunque ben lontano da quello limite.
In tal punto, tuttavia, secondo il provvedimento del tribunale, non è immaginabile che vi sia stato l’accesso dei dipendenti del Comune di Acerra tale da poter nuocere alla loro salute. La rilevazione dei valori in area prossima al ripetitore, poi, ha restituito anche un quadro tale al gip da non evidenziare la necessità di fornire al pm alcun impulso per ulteriori ipotesi di reato. (COM. STAMPA)










