- Acerra 25 Aprile 2025, le istituzioni hanno onorato la Liberazione
- Acerra celebra il 25 Aprile, il sindaco d’Errico: si torna in Consiglio per Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre”
- Rigenerazione urbana senza consumo di suolo, riqualificazione del centro storico e rilancio dell’economia di settore: dal Consiglio Comunale via libera allo sviluppo sostenibile della città
- Cocaina nell’armadio di casa, 20enne arrestato
- Acerra, il Consiglio ‘rigenera’ la città senza consumare suolo
- Verso una Gamesificazione delle Attività Ordinarie
- Bonifiche, Acerra si porta avanti: al via il risanamento di Calabricito
- Incendio azienda Caivano, l’Arpac rassicura: parametri aria nella norma
- Brucia un’azienda chimica a Caivano, ad Acerra domani scuole chiuse
- Incendio a corso della Resistenza, Fortuna non ce l’ha fatta. E spunta l’ipotesi dell’aggressione
Omicidi della faida acerrana, la Cassazione conferma tre ergastoli

Rigettata la richiesta dii annullamento del carcere a vita per Mario De Sena, Mario Di Fiore e Francesco Montesarchio.
ACERRA- Omicidi di camorra, confermato l’ergastolo per tre storici esponenti della mala acerrana. La Cassazione, infatti, ha inflitto il carcere a vita per Mario De Sena, uno degli storici ‘padrini’, Mario Di Fiore, a capo dell’omonimo clan e storico alleato di De Sena e Francesco Montesarchio, elemento di vertice della cosca.
I giudici si sono espressi – rigettandola – in merito alla richiesta di annullamento delle condanne per i delitti avvenuti 16 anni fa. Compongono il collegio difensivo gli avvocati Domenico Buonincontro, Sergio Cola e Claudio Davino. Gli omicidi oggetto del processo sono quelli Gennaro Mariniello, Michele Ferrara, Antonello Di Sarno e Rosa Nettuno con questi ultimi rispettivamente marito e moglie. De Sena è stato condannato per gli omicidi Mariniello e Ferrara, Montesarchio per quelli Ferrara e Di Sarno-Nettuno e Di Fiore per i delitti Mariniello e Di Sarno-Nettuno.
Il primo di questi agguati è quello in cui perse la vita Gennaro Mariniello, detto o’cammuristiell, avvenuto ad Acerra il 23 marzo del 2000. Poi ci fu il raid in cui morì Michele Ferrara, meglio conosciuto come o’biondo, commesso a Frattaminore il 26 novembre ed infine, il 14 dicembre dello stesso anno, il duplice omicidio in cui caddero a Carinaro, nell’agro aversano, i due coniugi, vittime, tra l’altro di un analogo episodio il mese prima dove la donna rimase ferita. Nel corso degli anni le indagini sono state portate avanti dalla Direzione Distrettuale di Napoli insieme alla Squadra Mobile di Caserta con un’attività investigativa che ha consentito di accertare mandanti ed esecutori materiali di quegli episodi che si lasciarono dietro una lunga scia di sangue.
Lo scenario degli avvenimento era da ricercare nella faida di camorra che a quell’epoca vedeva contrapporsi diversi gruppi criminali in guerra tra loro per la gestione del malaffare locale per conto delle nuove leve della Nuova Camorra Organizzata di cutoliana memoria. Fondamentali, tuttavia, sono state le testimonianze di numerosi collaboratori di giustizia che con le loro deposizioni hanno consentito di ricostruire fatti e circostanze di un’epoca malavitosa che ha visto accertare, tra gli altri, come le cosche si scambiassero i proprio affiliati per mettere a segno gli agguati con il gruppo dei Di Grazia nel Casertano, per esempio, alleato con i De Sena ad Acerra.