ACERRA – “E’ finita: complimenti, mi avete preso”. E’ con queste parole che Nunzio Porzio, 27enne del rione Salicelle di Afragola, si è complimentato con gli agenti della Squadra Investigativa del commissariato di polizia di Acerra, diretti dal vicequestore Antonio Cristiano e coordinati dal sostituto commissario Alessandro Gallo, che nel pomeriggio di ieri hanno messo fine alla sua latitanza che durava da settembre.
Porzio, infatti, era sfuggito alla cattura nel corso del blitz del 21 luglio scorso, quando in un’operazione congiunta dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e della Squadra Mobile di Napoli, erano stati eseguiti 16 fermi a carico di personaggi ritenuti organici al ‘clan delle Salicelle’ e facenti capo alle famiglie Bizzarro-Barbato. Il 27enne aveva con sé una pistola a tamburo modello Cobra 38 special, con matricola abrasa, completa di caricatore e 6 proiettili calibro 38. Al momento dell’arresto lo stesso ha portato la mano verso il borsello nel quale custodiva l’arma, giustificando poi tale gesto col timore di non trovarsi di fronte a dei poliziotti, i quali comunque l’hanno braccato senza dargli la possibilità di estrarre la rivoltella.
Porzio era stato rintracciato ad Acerra già da martedì, quando gli uomini del commissariato avevano scoperto che riceveva ‘appoggi’ sul territorio. Intercettato a bordo di uno scooter Sh 300, era stato visto transitare nel primo pomeriggio lungo via Di Vittorio, salvo poi darsi alla fuga alla vista dell’auto della polizia, che tuttavia era riuscita ad annotare la targa del motorino. Motorino che veniva visto in sosta verso le 16,30 di ieri sul marciapiede di una traversa di via Fondola. La Polstato, dunque, dava inizio a nuovi appostamenti, circondando la zona ma senza dare nell’occhio.
Mezzora dopo un agente segnalava il passaggio dell’uomo – che indossava gli stessi vestiti del giorno prima – all’interno di una Smart grigio rossa, seduto sul lato passeggero: si era fatto lasciare ad una ventina di metri dallo scooter e stava per raggiungerlo a piedi. Stava, appunto, fino a quando non è intervenuta la polizia che gli ha intimato l’alt: momenti di tensione quando il 27enne ha provato ad avvicinare la mano al borsello, ma le forze dell’ordine non gli hanno dato il tempo di estrarre la calibro 38. “Pensavo non foste poliziotti” ha ripetuto da ex ‘primula rossa’ mentre veniva portato presso il carcere di Secondigliano. Associazione a delinquere ed estorsione i capi d’imputazione a suo carico.
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