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Estorsione, confermate ordinanze di custodia cautelare: in sette restano in carcere
ACERRA – Estorsione, confermate in toto le ordinanze di custodia cautelare: in sette restano in carcere, per un altro confermati i domiciliari. E’ quanto ha deciso il tribunale del Riesame in merito alla posizione degli indagati per i delitti di estorsione consumata e tentata, aggravata dal metodo mafioso.
Restano dentro Domenico Basile, detto o’nir, di 43 anni, Donato Tanzillo, di 45 anni, Alfonso Piscitelli, di 48 anni, Gaetano De Rosa, detto ‘Gaetan o ‘maravizz, di 43 anni, Pasquale Tortora, di 34 ani, detto Pasquale o’stagnar, Gennaro Pacilio, di 47 anni, alias Gennaro o’furnar e Bruno Avventurato, 39enne. Il 19enne Domenico Avventurato, invece, resta ai domiciliari. Gli otto acerrani erano stati destinatari di due ordinanze emesse nell’ultimo fine settimana di settembre dalla Dda napoletana ed eseguite dai poliziotti dell’Investigativa del commissariato di Acerra insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Napoli. Le indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato di Acerra, coordinati dalla Dda napoletana, che hanno raccolto le dichiarazioni rese da alcuni imprenditori, operanti sul territorio del comune di Acerra, vittime della pressione estorsiva degli indagati.
Il gruppo, nello specifico, avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo di appartenenza ad una neonata associazione di tipo mafioso, approcciavano le vittime per costringerle a versare il consueto ‘pizzo’ per il sostentamento dei detenuti o a rifornirsi di materiale edile presso ditte compiacenti. In un caso (l’unico in cui l’estorsione si è consumata) il presidente di una Onlus era stato costretto ad accettare le prestazioni di volontariato di uno degli indagati presso l’associazione che gestisce il servizio ambulanze presso al clinica Villa dei Fiori di Acerra. Negli altri tre episodi contestati nelle due ordinanze l’estorsione non è mai stata consumata e gli imprenditori non hanno mai tirato fuori un euro. Per tutti gli indagati, ovviamente, vale la presunzione d’innocenza fino a condanna passata in giudicato. Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Domenico Buonincontro, Elisabetta Montano, Rosa Montesarchio e Domenico Paolella, è in attesa di conoscere le motivazioni d provvedimento del Riesame, la cui decisione era stata ‘anticipata’ dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini.