ACERRA (achille talarico) – Si terranno oggi pomeriggio i funerali di Salvatore Sagliocco, il 40enne ucciso al termine di una lite scoppiata nella giornata di Pasqua per la restituzione di un portafogli. La salma è stata liberata dopo l’autopsia effettuata ieri presso la Cappella Cangiani di Napoli, così da consentire lo svolgimento dell’odierna messa funebre che sarà celebrata alle 15,30 nella Chiesa di Sant’’Alfonso Maria de’Liguori al corso della Resistenza.
Al tempo stesso proseguono le indagini della polizia affidate al dirigente del commissariato di Acerra Pietropaolo Auriemma. Si cerca di far luce sul gruppo di persone che ha accompagnato la vittima a casa dei fratelli Manna domenica sera: in particolare si punta ad accertare il numero, infatti, degli autori della spedizione effettuata al primo piano dell’isolato 6 del rione Gescal. In quell’abitazione, infatti, Salvatore Sagliocco era già stato nel pomeriggio di Pasqua, con l’intento di farsi restituire il portafogli dal 50enne che era stato riconosciuto attraverso le immagini delle telecamere a circuito chiuso di un punto scommesse del centro storico. In quel locale, Sagliocco si era recato la mattina per compilare una ‘bolletta’ salvo poi dimenticare il portafogli sul banco giocate.
Dalle riprese video, che aveva potuto guardare grazie all’amicizia col titolare dell’esercizio commerciale, il 40enne aveva riconosciuto in A.M. la persona che si era messa in tasca il suo portafogli, che conteneva 120 euro ma non i documenti. Quell’uomo, per di più, abitava nello stesso quartiere a via Bruno Buozzi: dopo pranzo, dunque, si recava a casa sua per chiedergli indietro l’oggetto, ma la conversazione assumeva toni inaspettati coi due che venivano alle mani. La sera, intorno alle 21,30, ritornava accompagnato da più persone per ottenere quanto gli spettasse: ne nasceva una nuova zuffa in cui questa volta interveniva anche Salvatore Manna, che a difesa del fratello si scagliava con un coltello da cucina contro il Sagliocco colpendolo ripetutamente alla schiena ed al torace.
Almeno sei i fendenti che lasciavano la vittima a terra in un lago di sangue prima che venisse caricato di corsa in un’auto e portato alla clinica ‘Villa dei Fiori’ dove purtroppo sarebbe morto due ore dopo. Era stato l’aggressore a chiamare la polizia prima di essere tratto in arresto poco dopo: il 53enne Salvatore Manna è fratello di un vecchio pentito di camorra, Amodio Manna, che ha deciso di collaborare con la giustizia a inizio degli anni Novanta. Salvatore Sagliocco, invece, lascia un bambino di 7 anni avuto dalla relazione con Angela, madre anche di una ragazzina di 14 anni ‘adottata’ da Salvatore: l’uomo, che lavorava come muratore, aveva alle spalle dei precedenti penali risalenti a dieci anni fa.
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