Ministro Galletti ad Acerra: “Non ditemi cosa non va, ma cosa dobbiamo fare”

By on 27 marzo 2014

ACERRA – Il ministro dell’Ambiente Galletti in visita in Campania e al termovalorizzatore di Acerra annuncia: «Il mio ministero farà da facilitatore. Non mi dite cosa non va, adesso ditemi cosa dobbiamo fare».

E’ questa la posizione tenuta da Gian Luca Galletti, titolare del dicastero dell’ambiente, dopo aver intrattenuto un “un cordiale e franco colloquio che ha toccato diversi punti”, come recita la nota del Comune, con il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri. Da parte del primo cittadino di Acerra la presentazione di un dossier sulle criticità ambientali del territorio acerrano, con il racconto dell’esaltante dato della raccolta differenziata in città, per poi proseguire sull’urgente necessità di garantire la terzietà dei controlli delle emissioni dello stesso impianto di termovalorizzazione, sulla necessità di rimuovere le ecoballe stoccate dinanzi l’impianto e sulle risposte chiare e decise da dare alla popolazione: «La comunità di Acerra – ha detto il sindaco Lettieri – più di tutto, chiede risposte chiare, certe e rapide, su ciò che il Governo intende realizzare, anche e soprattutto sui tempi e sulle risorse per gli interventi di bonifica».

Durante il breefing che si è svolto con i dirigenti dell’A2A, invece, Galletti si è mostrato interessato soprattutto ai dati sulla raccolta differenziata in tutta la Regione Campania, facendo raffronti su quanto viene bruciato nel termovalorizzatore e su quanto viene invece differenziato in tutta il territorio regionale, ottenendo anche rassicurazioni sui controlli effettuati dalla stessa società sulle emissioni in aria. Non è mancato poi un piccolo – e forse polemico – riferimento con quanto accade in Emilia Romagna, sua Regione d’origine: lì di termovalorizzatori ce ne sono 8, qui in Campania, invece, secondo quanto avrebbe riferito il ministro, non si riesce a fare neanche il secondo. Cosa che ha ribadito anche ad un gruppo di ambientalisti, capitanati da don Maurizio Patriciello, che lo hanno raggiunto nell’impianto per ribadire tutte le loro perplessità sui controlli. Rispondendo alle tante problematiche poste dal sindaco di Acerra il ministro ha poi dichiarato che il suo ministero farà da “facilitatore” per portare soluzioni ai problemi. Tanti quelli indicati nel dossier consegnato nelle mani del titolare del dicastero dell’ambiente: dall’urgenza di agire per tutelare la salute pubblica, rafforzare l’azione contro le ecomafie, fare maggiore chiarezza ed evitare speculazioni mediatiche, alla mancata soddisfazione degli amministratori locali per il fatto che «la vigilanza sulle emissioni dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti è effettuata dalla stessa società che gestisce la struttura».

Nono sono mancati poi passaggi sull’esigenza che «la comunità acerrana ha bisogno di rafforzare la fiducia nell’impegno delle istituzioni sovracomunali», non avendo ottenuto, né in passato né oggi, «i benefici che erano stati assunti; non sono arrivati i ristori per cui il Governo si era impegnato al momento dell’accensione dell’impianto. La nostra comunità non ottiene neanche riduzioni sulla bolletta elettrica e, subisce la tassa provinciale (uguale per tutti i Comuni della Provincia di Napoli), necessaria a coprire i costi provinciali per lo smaltimento della frazione indifferenziata». Nello stesso colloquio con il ministro Galletti si è parlato della presenza delle ecoballe sulle piazzole antistanti il termovalorizzatore che il primo cittadino ha definito «Una vera e propria spada di Damocle», dicendosi preoccupato che con l’arrivo del caldo possa ripetersi quanto accaduto nell’agosto del 2012, quando c’è stato un vasto incendio. In verità il sindaco ha proceduto ad una vera e propria crono-storia della città e del territorio: «Abbiamo subito nei decenni passati un vero e proprio saccheggio ambientale, a causa di insediamenti industriali altamente impattanti. La bonifica di alcune aree, pure ampiamente riconosciuta dagli enti preposti, è gravemente disattesa. Le aziende che da alcuni decenni sono venute ad impiantare le loro attività in questa zona, hanno dato l’illusione di uno sviluppo economico e sociale della nostra popolazione», stravolgendo il sistema di produzione fondato sull’agricoltura.

Attenzione poi, anche ai prodotti della agricoltura «che oggi vengono respinti per paura o pregiudizio». Mentre nell’Area Asi «continuano ad essere presentate richieste di insediamento di industrie, anche per il trattamento dei rifiuti speciali».Il colloquio, poi, tra ministro e sindaco si è concluso con le indicazioni di interventi urgenti e necessari che il primo cittadino ha voluto ribadire all’esponente del Governo Renzi: il controllo incessante del territorio avviene grazie al lavoro di pattugliamento e prevenzione degli agenti delle Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale, reso più efficace anche dalla partecipazione attiva dei singoli cittadini e della rete di comitati. Ma non ci sono possibilità, secondo Lettieri, dato il Patto di stabilità interno, di assumere personale specifico e qualificato da impegnare nel controllo del territorio. Il sindaco ha chiesto anche la realizzazione su base regionale o provinciale di procedure e interventi per la rimozione e lo smaltimento di manufatti contenenti amianto su tutto il territorio e la previsione di un fondo di rotazione specifico per gli Enti locali, al di fuori del patto di stabilità interno e assolutamente vincolato, per individuare le necessarie risorse economiche per la rimozione dei rifiuti abbandonati presso i fondi. E’ stato infine ribadito che «è ormai urgente garantire la mappatura dei territori, la tracciabilità dei prodotti e la loro sicurezza. Riscontriamo il bisogno non solo di rendere noti i siti inquinati delle nostre terre, ma a tutela del territorio e della salute pubblica, chiediamo interventi per tutelare e salvare la terra, le falde acquifere e le coltivazioni sane, e l’avvio in tempi brevissimi di azioni di bonifica. Come è necessario e urgente un programma straordinario di screening della popolazione, per la salvaguardia della salute pubblica».

Centro Servizi Acerra