ACERRA – Un’auto in fiamme nelle campagne di Acerra. Scatta l’allarme e sul posto ci sono vigili del fuoco e carabinieri. All’interno della macchina bruciata non ci sono cadaveri. I rilievi svolti da vigili del fuoco e carabinieri lo esludono. Ciò che invece non può escludersi è che ad appiccare questo ennesimo rogo possa essere stato qualcuno che ha pianificato l’ultimo omicidio, commesso poche ore fa, ad Afragola.
La macchina data alle fiamme è un’Alfa Romeo 146. La su carcassa è stata ritrovata, grazie ad una telefonata anonima, in via Fondole, al confine con il parco Le Porte di Napoli. Fiamme alte e un’esplosione hanno attirato l’attenzione dei residenti nella zona. Ma all’arrivo degli investigatori, all’interno del veicolo non sono state trovate né armi e tantomeno cadaveri.
Resta l’inquietante dubbio che l’Alfa bruciata possa aver fatto parte delle auto utilizzate dal commando di morte che ha assassinato Gennaro Caliendo. L’uomo, pregiudicato 37enne, è stato freddato questa sera mentre viaggiava a bordo della sua Matiz sull’asse mediano, nel territorio di Afragola.
Caliendo si trovava in stato di semiliberà da un anno e avrebbe dovuto far ritorno in carcere entro le 21: doveva scontare 15 anni di reclusione per l’omicidio di Rodomonte Chiacchio, un ragazzo di 18 anni accoltellato per la rapina di un cellulare nel 1999.
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