Raffaele Maiello, da Acerra alle vette del calcio nazionale

By on 7 marzo 2019

Un percorso sportivo che ha portato il calciatore ad emergere dalla provincia napoletana fino a consacrarsi in Serie A.

Emergere dalla provincia campana, come altri hanno fatto prima di lui, per arrivare alla maglia da titolare in Serie A. È il percorso sportivo di Raffaele Maiello, centrocampista classe 1991, partito dalle giovanili del Napoli e oggi perno centrale di una delle squadre che si gioca la salvezza nel nostro massimo campionato. Uno degli ultimi registi puri prodotti dal calcio italiano. Formatosi calcisticamente nelle giovanili dei partenopei, Raffaele Maiello debutta in Serie A ad appena 19 anni. L’esordio è un premio per le grandi prestazioni offerte con la maglia della Primavera, ma rappresenta forse l’emozione più grande per un ragazzo cresciuto nel mito del grande Napoli. Saranno 5 minuti che gli resteranno per sempre nel cuore quelli dell’ultima gara della stagione 2009/2010 in cui il mediano di Acerra sostituisce il titolare Cigarini nel match contro la Sampdoria. È solo il primo passo verso il professionismo. L’anno successivo, Maiello viene inserito in pianta stabile nella rosa della prima squadra azzurra. Chiuderà quella stagione con tre presenze complessive: la prima nella sfida vinta per 4 a 1 contro il Bologna e l’ultima nella giornata conclusiva del campionato, quando scende in campo da titolare nella gara pareggiata 2 a 2 contro la Juventus.

Dopo gli esordi incoraggianti, per Maiello è arrivato il momento di farsi le ossa. Nel mercato estivo del 2011 il centrocampista passa in prestito al Crotone in Serie B. La prima stagione in cadetteria sarà ottima: le presenze saranno ben 26, buona parte delle quali partendo nell’undici iniziale. Maiello fa talmente bene da convincere il Crotone a chiedere il rinnovo del prestito. Una decisione azzeccata, sia per i pitagorici che per lo stesso giocatore. A fine anno le gare giocate saranno 37, impreziosite dalla bellezza di 5 reti (la prima decisiva per la vittoria sul Brescia alla prima giornata di campionato). Non male per un regista con compiti prettamente difensivi e di costruzione del gioco. Nella stagione successiva, il Napoli, ancora proprietario del suo cartellino, lo gira a titolo temporaneo alla Ternana. Anche in Umbria il campano si farà apprezzare e chiuderà l’annata con due gol in trenta gare giocate.

La storia d’amore calcistico con il Crotone però non è ancora finita, e Maiello torna a vestire la maglia rossoblu nel 2014. Il bilancio? Ancora estremamente positivo, con tre reti in 38 presenze nell’undici titolare. È il momento di compiere il gran salto verso la Serie A. L’occasione gliela dà l’Empoli che lo preleva dal Napoli con la formula del prestito biennale con diritto di riscatto e contro-riscatto a favore del club partenopeo. Il primo anno nella massima serie si concluderà con buone prestazioni e dodici apparizioni in campo. La seconda annata in Toscana non sarà indimenticabile: una sola presenza nei primi sei mesi e cessione, ancora una volta in prestito, al Frosinone in Serie B. Con la maglia della squadra laziale, Maiello troverà la sua dimensione ideale, tanto da convincere la società gialloblu ad acquistarlo a titolo definitivo appena sei mesi dopo. Nella stagione 2017/2018 (38 presenze e 3 reti) Maiello si rivelerà come il punto di riferimento centrale della squadra che conquista una storica promozione in Serie A.

In questo 2018/2019 l’obiettivo è cambiato e si chiama mantenimento della categoria. Una corsa alla salvezza, quella del Frosinone, ancora possibile secondo i pronostici in tempo reale di Skybet, e le prestazioni di Maiello potrebbero essere decisive. Fin qui lo score parla di 18 presenze da titolare e di una media voto vicina alla sufficienza. Servirà però una svolta nell’ultima parte di stagione e magari qualche gol da fuori, specialità in cui il regista di Acerra eccelle sin dai tempi di Crotone. Nonostante le 11 reti realizzate in carriera, il compito di Maiello non è mai stato quello di segnare. Il suo lavoro è quello di far girare la squadra e mettere in condizione i compagni di rendere al meglio. Un compito che il campano svolge con eccellenti risultati da quel 2014/2015 in cui il tecnico crotonese lo spostò dal ruolo di mezzala a quello di regista, cambiandogli definitivamente la carriera.

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