Angurie ‘made in Acerra’, dalla Terra dei Fuochi alla Terra del Buono

By on 7 luglio 2015

Presentate, con la benedizione del Vescovo Di Donna, i nuovi prodotti degli agricoltori dell’associazione ‘Ari.amo’.Con la “benedizione “ del Vescovo di Acerra Antonio Di Donna ed il saluto del Sindaco Raffaele Lettieri, gli imprenditori agricoli di Acerra, in particolare quelli dell’associazione Ari.Amo, hanno celebrato la nuova coltivazione di angurie sul territorio acerrano. Un prodotto agricolo non coltivato finora nelle campagne acerrane, che invece un gruppo di coraggiosi agricoltori (circa 15) sta facendo nascere al costo di tanto lavoro e sani sacrifici.

La “cerimonia di benedizione” – sullo sfondo le tantissime angurie prodotte e raccolte ad Acerra – si è svolta ieri pomeriggio (sabato 4 luglio), alla presenza di tantissimi agricoltori dell’Associazione Ari.Amo, nata per mettere a sistema tutta la produzione agricola del territorio a difesa della sana agricoltura, i quali hanno voluto presentare al Vescovo di Acerra ed al primo cittadino i frutti di questa nuova coltivazione, prima di inviarli alla commercializzazione locale e non solo. Una festa per celebrare la rinascita dell’agricoltura locale, come da più parti sottolineato, con questa nuova coltivazione che non soppianta le coltivazioni classiche del territorio (patate, lattuga, cavolfiori, finocchi, fagioli), ma si aggiunge a queste e aiuta a cancellare definitivamente l’immagine infamante di “terra dei fuochi”, demolita dalle analisi e dai rilievi scientifici delle forze dell’Ordine e del ministero e dalle risultanze del decreto interministeriale terra dei fuochi.

Il presidente dell’Associazione Ari.Amo, Filippo Castaldo, ha ringraziato Monsignor Di Donna e il Sindaco Lettieri «per la loro continua presenza che sta a significare un concreto sostegno a questa realtà, frutto di tanto lavoro dei contadini e di prodotti sani e certificati. Adesso chiediamo dignità sui mercati per i nostri prodotti». Monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, ha sottolineato: «Ringrazio gli agricoltori di Acerra che continuano ad osare con questa nuova coltivazione. Gli imprenditori agricoli in un momento così difficile hanno rischiato producendo nuovi prodotti, abbandonati in passato. Apprezzo lo sforzo di questo gruppo di agricoltori, riuniti in associazione per continuare a collaborare tra di essi. Dico loro di continuare perché l’agricoltura deve essere il volano di una nuova economia locale. Questo settore ha bisogno della parte commerciale e del sostegno delle istituzioni ma il grosso del lavoro è di chi sta nei campi. Lavorando i campi – ha concluso monsignor Di Donna – le terre non si abbandonano e gli agricoltori sono le sentinelle del creato contro l’inquinamento. Esprimo vivo apprezzamento per il lavoro del Sindaco e di questa amministrazione che affianca gli agricoltori, il mio invito è che si continui ad operare per conservare il terreno agricolo, per rispettare il creato».

Piena condivisione delle parole del Vescovo da parte del Sindaco Lettieri: «Finora la mancanza di un’operazione verità, più volte richiamata anche dal Vescovo sin dal suo insediamento, ha fatto in modo che in questo settore si creasse disinformazione che non ha fatto altro che ledere la dignità del settore agricolo. E lavoro non è solo produzione nei campi ma anche commercializzazione dei prodotti. Ribadisco che è necessario fare un’operazione verità sui prodotti agricoli. Anche perché l’agricoltura sana e fiorente può far ripartire l’economia di questi territori. Acerra è una città a vocazione agricola, l’agricoltura dà lavoro e occupazione a tanti, il settore industriale ha creato invece solo illusioni, sottraendo terreno agricoli e offrendo pochissime opportunità di sviluppo. L’agricoltura è dunque la strada giusta per creare nuova occupazione. Ecco perché l’amministrazione, a sostegno degli agricoltori, nella manovra fiscale 2015 ha ridotto l’aliquota Ta.Si. sui terreni agricoli». La “cerimonia” è terminata con un assaggio delle angurie acerrane che da oggi cominciano a competere sui mercati ortofrutticoli nazionali. (redazione)

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