Estorsione al parroco: ‘Dammi i soldi o va a finire male’, preso 48enne

By on 30 maggio 2014

ACERRA – “Dammi i soldi o va a finire male”. Le richieste pressanti sono andate avanti per anni, fino al mese scorso, quando don Giancarlo ha deciso di chiedere l’aiuto ai carabinieri e di denunciare quel modo di fare. Militari, che nella serata di martedì erano nascosti in sagrestia e sono intervenuti arrestando l’autore del tentativo di estorsione, Vincenzo Di Genova, un 48enne di Acerra residente in via Deledda, rione Gescal.

Don Giancarlo, guida storica della Parrocchia Sant’Alfonso Maria de Liguori e Vincenzo si conoscono da anni: il 48enne aveva ripetutamente, nel corso del tempo, chiesto soldi alla Chiesa e per questo era già finito nei guai, quando, cioè, qualche anno fa provò ad aggredire il prete con il Crocifisso che stava nella sua stanza. Dopo il carcere l’uomo era ritornato con le richieste di soldi: cifre importanti, fino a 400 euro, che a suo dire servivano una volta per riparare un guasto meccanico alla macchina e un’altra per pagare l’assicurazione.

Ogni tanto, però, il prete, con spirito caritatevole, il denaro gliel’aveva dato. Tutto questo, però, aveva provocato in don Giancarlo, nel suo vice don Rosario Antignano e nei suoi collaboratori una certa tensione ed una certa paura. Fino al mese scorso, quando nel giorno del Lunedì in Albis, il parroco si era recato dai carabinieri per denunciare tutto. Nel frattempo, però, le richieste non si erano fermate: ogni volta una scusa diversa ed ogni volta la promessa che quella sarebbe stata l’ultima richiesta. Puntualmente, però, il 48enne ritornava e pretendeva soldi con un atteggiamento assai deciso. Forse troppo, tanto da provocare il timore dei parrocchiani.

Martedì sera, poi, la fine delle vessazioni dopo l’ennesima richiesta di contante: questa volta, però, ad assistere alla scena, nascosti in una stanza della Chiesa di corso della Resistenza, c’erano i carabinieri della locale stazione, diretti dal comandante Vincenzo Vacchiano. Ascoltano in silenzio e guardano tutto dietro la porta socchiusa: l’uomo alza la voce, prende un quaderno, lo strappa e lo lancia in faccia al prete. Poi fa per alzare minacciosamente la scrivania: è in questo momento, che i militari intervengono ed arrestano Di Genova. “Mi dispiace – le parole affrante dello stesso don Giancarlo nel giorno in cui Acerra festeggia il suo Santo Patrono – ma la situazione era diventata non più sostenibile.

Queste richieste andavano avanti da anni e personalmente non nascondo che in certi casi ho anche avuto un po’ di paura, per me e per i miei collaboratori. Dispiace che sia finita così, ma qui siamo disposti ad aiutare, ma non in questi termini”. La Caritas e la Diocesi di Acerra si attivano tantissimo per sostenere i sempre più numerosi meno abbienti che in tempi di crisi richiedono assistenza. L’arrestato, che saltuariamente va in giro a consegnare pane, è stato portato agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Centro Servizi Acerra