Tentata estorsione al bar, sconto di pena per un 24enne: è libero

Per un 21enne, invece, conferma della sentenza di primo grado. Un terzo imputato aveva già patteggiato in abbreviato.

ACERRA – Pizzo al bar: sconto di pena e scarcerazione per uno, conferma per un altro. E’ quanto ha stabilito la Corte d’Appello di Napoli nei confronti di due ragazzi accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Domenico Tortora, nipote 24enne dell’omonimo ras meglio conosciuto come ‘o stagnaro, ad oggi detenuto, rimedia 2 anni: una pena inferiore rispetto a quella presa in primo grado con l’abbreviato quando il gip gli aveva inflitto 2 anni e 8 mesi. Rideterminazione della pena, dunque, grazie all’accoglimento delle richieste del legale di fiducia dell’imputato, l’avvocato Domenico Buonincontro che è riuscito ad ottenere la revoca dei domiciliari: è libero. Confermati i 2 anni del rito alternativo, invece, a carico di Raffaele Esposito, di 21 anni, difeso dall’avvocato Domenico Paolella, che aveva già ottenuto la pena sospesa e la contestuale scarcerazione. Un terzo ‘insospettabile’, invece, Vincenzo Flagiello, di 22 anni, aveva patteggiato 2 anni e 4 mesi in primo grado.

I fatti oggetto di questo procedimento risalgono allo scorso luglio, quando gli uomini del commissariato di Acerra, unitamente ai colleghi della Squadra Mobile partenopea, notificarono al 24enne ed al 22enne un decreto di fermo a seguito di una ‘surreale’ vicenda di natura estorsiva scaturita dalla denuncia di un imprenditore locale, socio di un noto bar del centro storico. L’altro ragazzo, invece, venne arrestato in flagranza di reato. I tre, tutti incensurati, avevano scritto una lettera indirizzata ad uno dei titolari dell’esercizio commerciale con la richiesta di 30mila euro “per il paese ed i paesani che purtroppo sono chiusi dietro le sbarre”, chiudendo la missiva anche con un “grazie anticipato da tutte le famiglie dei detenuti”. Soldi mai effettivamente versati sia per l’opposizione della vittima che per il tempestivo intervento delle forze dell’ordine. Il denaro doveva essere consegnato in un borsone da recapitare all’interno di un bidone verde nei pressi del rione Ice Snei. Nella lettera fu addirittura indicato il luogo della consegna attraverso un fotogramma estrapolato da google maps. Il più giovane dei tre, però, all’appuntamento trovò la polizia, con gli altri due complici rintracciati poco dopo.

da Cronache di Napoli del 19/02/2024

Admin-2014

Condividi
Pubblicato da
Admin-2014
Tags: primo piano

Ultimi articoli

Acerra, il Consiglio ‘rigenera’ la città senza consumare suolo

Rigenerazione urbana senza consumo di suolo, riqualificazione e valorizzazione del centro storico, ripresa dell’economia di…

10 ore fa

Verso una Gamesificazione delle Attività Ordinarie

La vita inizia la mattina presto, tra una brioche e il profumo della piastrella a…

1 giorno fa

Bonifiche, Acerra si porta avanti: al via il risanamento di Calabricito

ACERRA – Parte la bonifica di Calabricito. Con la sottoscrizione del contratto tra la ditta…

6 giorni fa

Incendio azienda Caivano, l’Arpac rassicura: parametri aria nella norma

L'Arpac ha fornito i dati finora disponibili circa le analisi sulla qualità dell'aria, che non…

7 giorni fa

Brucia un’azienda chimica a Caivano, ad Acerra domani scuole chiuse

Nell’ordinanza del sindaco Tito d’Errico tutte le misure prese in via precauzionale.  (altro…)

1 settimana fa

Incendio a corso della Resistenza, Fortuna non ce l’ha fatta. E spunta l’ipotesi dell’aggressione

ACERRA - Incendio a corso della Resistenza, Fortuna non ce l’ha fatta. E’ deceduta nella…

1 settimana fa