Cronaca e Attualità

Usura, droga e armi: blitz ad Acerra, arrestate sette persone

In quattro finiscono in carcere, in tre ai domiciliari.

ACERRA – Mala acerrana, sette arresti. E’ quanto emerso a conclusione di un’indagine coordinata dalla Dda napoletana (pm Giuseppe Visone) e condotta dalla Squadra Mobile partenopea insieme agli agenti del locale commissariato che ha portato il gip del tribunale di Napoli Rosamaria De Lellis ad emettere altrettante misure cautelari. Custodia in carcere per Diego Andretta, 49enne fratello del boss Salvatore, Vincenzo Capone, alias Enzuccio ‘o toro, di 51 anni, Jani Behar, 46enne albanese e Pasquale Balascio, di 35 anni, marito dell’assessore Maria De Rosa, totalmente estranea all’inchiesta. Domiciliari, invece, per Carmine Pacilio, 64enne storico imprenditore nel settore delle onoranze funebri, suo fratello Salvatore Giordano e per Antonio Riemma, di 76 anni. Il fratello del ras fu coinvolto nel maxiblitz di luglio, con l’ordinanza però annullata dal Riesame. In quell’operazione venne arrestato pure il 51enne, accusato di armi e del tentato pizzo ai gestori di una piazza di spaccio. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva passata in giudicato.

I fatti oggetto di questo procedimento risalgono al 2022. Due gli episodi usurari contestati. Nel primo caso la coppia delle onoranze funebri avrebbe contratto debiti con il 35enne, con i due nuclei familiari tra l’altro legati anche da vincoli di parentela: da un iniziale prestito di 150mila euro ci sarebbe stato un interesse ‘a strozzo’ del 100% annuo, ottenendo, secondo l’Antimafia, il pagamento di altri 150mila euro richiedendo in garanzia pure proprietà immobiliari.

Nell’altra circostanza, invece, Andretta jr avrebbe vessato un artigiano del posto chiedendogli 4mila euro al mese (il 10%) a fronte della cifra originaria di 40mila euro prestati. In merito a queste ipotesi di reato ci sono anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Gennaro Pacilio e Giancarlo Avventurato. Quest’ultimo, in particolare, fratello del boss Bruno, attualmente detenuto e di Giuseppe, ucciso in un agguato di camorra a dicembre 2019, stila una lista di commercianti e imprenditori di Acerra sotto usura da parte del clan.

da Cronache di Napoli del 4/11/2023

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