Ambiente e Salute

Autonomia energetica italiana, il ruolo chiave del Centro-Sud

VERSO L’AUTONOMIA ENERGETICA ITALIANA: IL RUOLO CHIAVE DEL CENTRO-SUD DEL PAESE

  • Sfruttando le sue materie prime – acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, l’Italia può raggiungere il 58,4% di autonomia energetica, quasi triplicando gli attuali livelli.
  • Dall’attivazione delle fonti di energia rinnovabili nei nostri territori, a tecnologie correnti e vincoli normativi e strutturali in essere, è ottenibile una crescita considerevole di potenza installata e il Centro Sud rappresenta il: – 60% della potenza solare addizionale (105,1 GW totali a livello Italia) – 95% delle opportunità di sviluppo dell’eolico (21,1 GW totali a livello Paese) – 23% della potenza idroelettrica addizionale (3,3 GW totali a livello nazionale) – 63% sul totale delle opportunità in Italia per il recupero energetico dei rifiuti e il 37% per la produzione di biometano.

Il Centro-Sud del Paese riveste un ruolo chiave nello sviluppo delle fonti rinnovabili e quindi nel raggiungimento di quell’autonomia energetica di cui il Paese necessita. Ciò è quanto è emerso dal report “Verso l’autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud” presentato questo pomeriggio dal Presidente di A2A Marco Patuano insieme al Partner e responsabile Area Sustainability di The European House Ambrosetti Carlo Cici. Alla discussione hanno partecipato Amedeo Feniello, storico del medioevo e DSU presso l’Università dell’Aquila, Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente e Assessore all’Ambiente della Regione Campania, Rosario Varì, Assessore allo Sviluppo economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria, Giordano Colarullo, Direttore Generale di Utilitalia.

“I risultati dello studio evidenziano come nel nostro Paese siano possibili ampi margini di miglioramento nella produzione di energia green a partire dalle peculiarità di ciascun territorio, sulla base delle risorse esistenti e degli impianti già presenti – ha dichiarato Marco Patuano, Presidente di A2A – Nello scenario attuale, attraverso la valorizzazione delle proprie fonti rinnovabili disponibili, come vento, sole, acqua e rifiuti, il Centro Sud può fornire un contributo concreto all’autonomia energetica del Paese. Un obiettivo importante che richiede anche un cambio di paradigma in cui diventa fondamentale la collaborazione e il dialogo aperto e trasparente tra istituzioni, cittadini e imprese”. L’Italia è oggi quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% vs. 39,5% di media UE al 2019) ma è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio. Sfruttando le sue materie prime – acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, il nostro Paese può raggiungere il 58,4% di autonomia, quasi triplicando gli attuali livelli. La possibilità di ottimizzare ulteriormente la produzione a seconda delle peculiarità delle singole regioni italiane, delle relative risorse disponibili e degli impianti già presenti, consentirebbe di attivare il suo pieno potenziale e di renderlo meno soggetto a dinamiche esogene. Secondo quanto rilevato dall’analisi presentata oggi, le Regioni del Centro Sud potrebbero generare, sul totale della nazione, il 60% della potenza solare addizionale (105,1 GW totali a livello nazionale) attraverso installazioni su tetti e impianti a terra e il 95% dell’opportunità di sviluppo per l’eolico (21,1 GW totali a livello nazionale) per 1/3 proveniente da attività di revamping e repowering degli impianti già esistenti. Per quanto concerne invece il settore idroelettrico, il Centro Sud rappresenta il 23% della potenza idroelettrica addizionale (3,3 GW totali a livello nazionale).

Questi territori sono strategici anche per le possibilità legate al recupero energetico: azzerando il conferimento in discarica e abilitando una produzione elettrica maggiore di 7 TWh, in Italia si potrebbero valorizzare circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti. Il 63% di questa possibilità è concentrato al Centro Sud. Inoltre, il biometano potrebbe attivare circa 6,3 miliardi di m3 (pari all’8% del consumo nazionale di gas) di cui il 37% nel Centro Sud, soprattutto grazie alla vocazione agricola di tali regioni. Al fine di concretizzare tali potenzialità, risultano necessari investimenti mirati per realizzare impianti e strutture che possano realisticamente permettere alle regioni in questione di sfruttare a pieno tutte le risorse a disposizione.

Admin-2014

Condividi
Pubblicato da
Admin-2014
Tags: primo piano

Ultimi articoli

Consuntivo approvato, l’opposizione prima presenta l’ordine del giorno e poi ‘scappa’

Il sindaco d’Errico: l’opposizione prima presenta un ordine del giorno e poi non lo discute…

18 ore fa

Acerra 25 Aprile 2025, le istituzioni hanno onorato la Liberazione

Personaggetti semi sconosciuti, enfant prodige cattocomunist* dall’evidente aspirazione amministrativa, storici ‘trombati’ buoni per tutte le…

3 giorni fa

Acerra celebra il 25 Aprile, il sindaco d’Errico: si torna in Consiglio per Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre”

“Il ricordo degli eventi di ottanta anni fa ci insegna l’amore per un’Italia libera e…

5 giorni fa

Rigenerazione urbana senza consumo di suolo, riqualificazione del centro storico e rilancio dell’economia di settore: dal Consiglio Comunale via libera allo sviluppo sostenibile della città

Rigenerazione urbana senza consumo di suolo, riqualificazione e valorizzazione del centro storico, ripresa dell’economia di…

6 giorni fa

Cocaina nell’armadio di casa, 20enne arrestato

Proseguono i servizi straordinari predisposti dalla Questura di Napoli per contrastare i fenomeni di detenzione…

6 giorni fa

Acerra, il Consiglio ‘rigenera’ la città senza consumare suolo

Rigenerazione urbana senza consumo di suolo, riqualificazione e valorizzazione del centro storico, ripresa dell’economia di…

2 settimane fa