Cronaca e Attualità

“Chi uccide sotto effetto della coca viene ammazzato dal sistema”

Lo dice il pentito Alessio Galdiero nel corso del processo per l’omicidio di Pasquale Tortora.

ACERRA – “Nella malavita se uno fa un omicidio sotto effetto della cocaina viene ammazzato dal sistema”. E’ quanto emerso nel corso del processo per l’omicidio di Pasquale Tortora (nella foto a sinistra) che vede imputati Alessio Galdiero (nella foto a destra, divenuto collaboratore di giustizia) e Angelo Di Palma. A parlare di questo particolare è proprio lo stesso pentito qualianese, che nella sua deposizione aveva sottolineato di non aver riferito ‘a chi di dovere’ che a sparare fosse stato Di Palma dopo aver consumato la droga. “Io perché ero molto amico con Angelo da tanti anni ho detto ‘no, lui non ha fatto niente, ho fatto tutto io, mi ha fatto solo compagnia, tra virgolette, lasciamolo stare”.

In realtà, il collaboratore racconta che a sparare a Pasquale ’o stagnaro sarebbe stato lo stesso Di Palma, in quanto lui non se la sarebbe sentita. “Già due volte non mi sentii di fare questo omicidio – si legge dai verbali del 30enne – e trovai delle scuse. Una volta il posto non mi piaceva, una volta la zona non era buona. Poi gli dissi chiaro e tondo a Di Palma, il giorno che stavamo andando ad Acerra, la mattina dell’omicidio…’Angelo, io non me la sento di fare quest’omicidio’ ed Angelo mi disse…’Appost ! Facimm ambress, m’o beg io”. Angelo Di Palma, invece (difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese) si è detto completamente estraneo ai fatti contestati.

Pasquale Tortora venne ammazzato a maggio dell’anno scorso nel cortile della sua abitazione in via Calzolaio ad Acerra. Il processo è in corso davanti alla Terza Sezione della Corte d’Assise di Napoli e ieri ha visto la chiusura del dibattimento: nella prossima udienza spazio alla requisitoria della Dda. Secondo il pentito Galdiero “Tortora fu ammazzato per vendetta ad un precedente omicidio”, una ritorsione, dunque, “dovuta al fatto che c’erano stati dei contrasti su delle estorsioni che Pasquale Tortora faceva ‘sottobanco’ malgrado avesse detto che non aveva degli interessi criminali su Acerra”.

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