La Requisitoria della Procura di Nola nei confronti del 19enne che a settembre dell’anno scorso investì Giuseppe nel traffico della movida di Pomigliano.
ACERRA – Travolse e uccise Giuseppe con una manovra azzardata, chiesta la condanna del giovane conducente. E’ quanto ha invocato la Procura di Nola nei confronti di Francesco Mayol, imputato per la morte di Giuseppe Travaglino (nella foto) il ragazzo d’oro di Acerra deceduto dopo cinque giorni di agonia dal suo investimento avvenuto la sera del 20 settembre 2020 a Pomigliano d’Arco. Il pubblico ministero ha chiesto 4 anni di reclusione: nella prossima udienza spazio alle discussioni del legale di fiducia dell’imputato, l’avvocato Antonio Pelliccia e delle parti civili, rappresentate in giudizio dall’avvocato Flavio Lamberti. Il processo è in corso con il rito abbreviato davanti al gup del tribunale di Nola Martino Aurigemma.
I fatti oggetto di questo procedimento risalgono dunque a settembre dell’anno scorso, quando la Cinquecento Abarth guidata dal ragazzo all’epoca 19enne travolse e uccise Giuseppe lungo via Roma a Pomigliano: una manovra avventata effettuata nel tentativo di sorpassare contromano la fila di auto ferme nel traffico della movida locale. Giuseppe si spense dopo aver lottato per cinque lunghissimi giorni, con la famiglia che decise di donare gli organi regalando la vita ad altre otto persone.
Di recente la Prefettura di Napoli aveva deciso di restituire la patente al giovane provocando l’indignazione nella famiglia della vittima.
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