Cronaca e Attualità

Educazione finanziaria e tfr, tutto quello che dovrebbero sapere i lavoratori

In tema di educazione finanziaria l’Italia è ancora oggi uno dei fanalini di coda in Europa. Manca una consapevolezza delle materie economiche e finanziarie, che porta con sé diverse difficoltà che si traducono nella poca propensione all’investimento e non solo. Un valido esempio di quanto detto è il problema della collocazione del TFR. Non tutti i lavoratori sanno, infatti, di avere diverse possibilità da questo punto di vista.

Il TFR è il Trattamento di Fine Rapporto che è quella somma di denaro che verrà corrisposta al lavoratore dipendente alla fine del rapporto lavorativo. Quello che molti non sanno è che, nel momento della firma del contratto di lavoro, si dovrebbe scegliere come destinare questa somma. Il TFR può essere lasciato in azienda o può essere destinato a un fondo pensione. Come operare la scelta? Abbiamo preso alcuni suggerimenti dalla guida di Affari Miei sulla destinazione del TFR per dare qualche dritta in materia.

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 252/2005 si ha la possibilità di scegliere se destinare il TFR alla previdenza complementare o lasciarlo in azienda. La scelta deve essere effettuata entro 6 mesi dal momento della firma del contratto, perché dopo scatta il cosiddetto silenzio assenso e sarà il datore di lavoro a scegliere di destinare la quota in un determinato fondo di previdenza complementare precedentemente individuato in base ad accordi di categoria o accordi aziendali.  Tuttavia è necessario ricordare che nelle aziende con meno di 50 dipendenti il TFR viene conservato in azienda e sarà il datore di lavoro a gestirlo per poi darlo al lavoratore nel momento in cui andrà a cessare il rapporto. Si tratta di alcuni dettagli che andrebbero affrontati con attenzione ed è necessario avere un’infarinatura di educazione finanziaria che diventa sempre più importante. Quando si deve compiere una scelta di questo tipo si devono mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro di ogni possibilità.

Lasciare il TFR in azienda è una scelta che deve essere comunicata in forma scritta al datore di lavoro (nelle aziende con più di 50 dipendenti) e che è revocabile, al contrario della decisione di trasferirlo in un fondo pensione. Quando si opta per questa soluzione si deve ricordare che la scelta è irrevocabile. Dal canto suo, l’opzione fondo pensione porta con sé delle agevolazioni fiscali. Avendo un quadro della situazione, dei vantaggi e degli svantaggi, sarà possibile scegliere con attenzione e cura la destinazione del proprio TFR, ponendo le basi per il proprio futuro.

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