Requisitoria del pm per gli imputati che hanno scelto il processo con il rito abbreviato.
ACERRA – Accusati di aver messo in piedi una ‘holding’ della droga, chiesto quasi un secolo di condanne. E’ quanto ha invocato ieri mattina il sostituto procuratore della Dda Maria Di Mauro nei confronti di dieci persone – tutte di Acerra – imputate di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti ed il cui processo è in corso con il rito abbreviato. Pena più alta chiesta per Stefano De Falco – 20 anni – ritenuto uno dei capi e promotori; 16 per Gennaro Gravante, 8 a testa per Antonio Scolaro, Gaetano Striano e Vincenzo Borrelli.
Sette anni ciascuno per Ivan Del Giudice, Giovanni Di Leo, Angelo Morgillo, Giovanni Russo e Raffaele Pantaleo. Stralciata le posizioni di altri due uomini, Massimo Nuzzo e Antonio Di Buono, la cui richiesta verrà effettuata nella prossima udienza, in programma a gennaio, quando ci sarà spazio anche per le discussioni della difesa. Altri 11 acerrani, invece, hanno scelto l’ordinario. Questo procedimento nasce da un’indagine coordinata dal sostituto procuratore della Dda napoletana e portata avanti dai carabinieri della stazione di Acerra, all’epoca diretti dal comandante Vincenzo Vacchiano.
Agli imputati, oggi liberi per questo fatto, viene contestata l’associazione (in concorso pure con due minori) in una struttura organizzativa radicata nel territorio di Acerra con suddivisione in due sottogruppi ed interscambio di ruoli allo scopo di commettere una serie di reati di spaccio di droga. Un primo gruppo sarebbe stato dedito allo smercio di crack e cocaina; un secondo, invece, ‘specializzato’ in hashish e marijuana. Secondo l’inchiesta i fatti contestati risalgono tra febbraio e luglio del 2014. In dodici, inoltre, sono accusati anche di spaccio ‘semplice’, tra chi viene accusato finanche di sedici cessioni o chi soltanto di una sola. Un corposo fascicolo consistente in centinaia di pagine dalle quali emerge un’attività infoinvestigativa fatta di appostamenti, osservazioni, foto ed intercettazioni. Uno smercio al dettaglio di droga messo su in varie zone della città e spesso itinerante, con alcune consegne a domicilio. Diversi pure gli stratagemmi ideati per eludere il sospetto degli inquirenti, che nel frattempo, però, li tenevano tutti sotto controllo, tra cui quello di nascondere le dosi nei depliant pubblicitari dei centri commerciali.
foto di repertorio
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