Alto tradimento e attentato alla Costituzione

Pubblicato da il 26 maggio 2018

Visto che va tanto di moda in questi giorni, ci uniamo al coro dei giuristi improvvisati e citiamo anche noi, en passant, la Costituzione.

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.Costituzione italiana - art. 90

L’alto tradimento, ci informa il dizionario giuridico Simone, «consiste in un comportamento doloso che, offendendo la personalità interna ed internazionale dello Stato, costituisca una violazione del dovere di fedeltà alla Repubblica. Esso presuppone una intesa del Capo dello Stato con potenze straniere atta a pregiudicare gli interessi nazionali».

Mentre ricade nella definizione di attentato alla Costituzione «ogni comportamento doloso diretto a sovvertire le istituzioni costituzionali o a violare la Costituzione».

Nessuno, si badi bene, sta dicendo che sia questo il caso.
Del resto non sono sicuro che, oltre Germania, Francia, Svezia, Lettonia, Grecia, Finlandia, Lussemburgo, si possa considerare potenza straniera anche la Banca Centrale Europea, guidata al momento da un italiano tra l’altro.

Per quanto riguarda la Costituzione, devo essermi perso qualcosa, perché ricordavo l’Italia essere una Repubblica parlamentare e non presidenziale. Mi sembrava di rammentare che fosse il Presidente del Consiglio ad assumersi tutta la responsabilità politica del Governo di fronte alle Camere, alle quali chiede il voto di fiducia.

Paolo Savona

Paolo Savona, su cui è calato il veto del Quirinale perché ha osato criticare l’infallibile, buona e giusta Unione Europea e certe opinioni, ormai l’avrete capito, non sono ammesse. Tanto più se argomentate con competenza.

E qui mi taccio e non aggiungo altro: il Colle in questi giorni è irritato, al punto da abbassarsi a un livello che forse mai prima l’istituzione aveva toccato (e di bassezze in questi decenni non ne sono certo mancate), intervenendo con l’account ufficiale del Quirinale per commentare minaccioso un video su YouTube di Claudio Messora (al quale esprimo la mia più totale solidarietà). Non posso di certo permettermi una causa legale per vilipendio del Presidente della Repubblica, pertanto – sia messo agli atti – mi dissocio pubblicamente da quello che penso.

Sui motivi per cui Paolo Savona è visto con tanto malanimo, penso non ci sia bisogno di dire nient’altro che questo: è inviso alle potenze straniere di cui sopra, ed ha tutta l’esperienza e le competenze giuste per il ruolo di Ministro dell’Economia e delle Finanze del nostro Paese.

In ogni caso, la mia riconoscenza e il mio rispetto a Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Comunque andrà a finire, nulla sarà più come prima: le reazioni isteriche e scomposte dei nemici (interni ed esterni) del nostro Paese hanno evidenziato e rese ormai palesi la debolezza profonda e l’intima paura del moloch eurocratico – oltre che la sua intrinseca natura tirannica.

Antonio Schiavone

Qualche link per approfondire:

Chi ha paura di Paolo Savona?

http://www.libreidee.org/2017/11/pareggio-di-bilancio-orlando-mi-vergogno-la-bce-ci-ricatto/

https://www.telegraph.co.uk/business/2018/05/23/junckers-torture-tools-useless-against-italys-well-armed-uprising/

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