Saranno rafforzate le attività di formazione e informazione in favore dei cantieri edili per fronteggiare la recrudescenza di infortuni che si sta verificando in queste settimane.
NAPOLI – Saranno rafforzate le attività di formazione e informazione in favore dei cantieri edili per fronteggiare la recrudescenza di infortuni che si sta verificando in queste settimane: ne da l’annuncio in una nota il Centro formazione e sicurezza di Napoli (in sigla Cfs), struttura paritetica tra associazioni datoriali e sindacati del settore delle costruzioni, che vede impegnata come presidente l’ingegner Paola Marone e vice presidente Giovanni Passaro, segretario generale della Fillea Cgil Metropolitana di Napoli.
Nelle prossime settimane, per cominciare, saranno organizzati incontri per analizzare le recenti disposizioni sulla “Prevenzione e protezione dei rischi di cadute dall’alto nelle attività in quota su edifici” e per assistere le imprese nella loro concreta applicazione. Sono previste, inoltre, ulteriori azioni sul territorio per la diffusione della cultura della sicurezza per coinvolgere il più alto numero di cantieri e lavoratori operativi a Napoli e provincia, “con particolare attenzione – sottolinea il Presidente Paola Marone – alle realtà più piccole. Lo scorso anno – prosegue – abbiamo organizzato, di concerto con l’Inail, incontri formativi itineranti con il Camper della Sicurezza. Gli infortuni più frequenti nei cantieri sono gli stessi di 50 anni fa e comprendono come prima causa le cadute dall’alto. Ancora oggi, soprattutto nei piccoli cantieri per lavori privati, vi è una scarsa percezione e consapevolezza dei rischi da parte di datori di lavoro e lavoratori, e c’è resistenza nell’adottare comportamenti a tutela della propria salute e sicurezza”. “Le morti sul lavoro – aggiunge il vice presidente Cfs Giovanni Passaro – tornano a crescere, specie nel settore delle costruzioni, fortemente caratterizzato da una serie di distorsioni. Si va dalla presenza consistente di lavoro irregolare e false partite Iva, al fenomeno degli operai edili a cui si applicano contratti collettivi di altri comparti, privi quindi di quegli strumenti di tutela della bilateralità edile, come l’obbligo della formazione individuale”.
Occorre poi qualificare ulteriormente le politiche di prevenzione – sottolineano i vertici del Cfs – in un rapporto virtuoso tra Inail, Ispettorati, Asl e rappresentanti dei lavoratori, “magari valorizzando – conclude Passaro – il potenziale del sistema bilaterale edile affinché formazione specifica, forniture dei dispositivi individuali di sicurezza, assistenza alle imprese per la corretta organizzazione del cantiere siano pratiche sempre più diffuse, ricomponendo nell’organizzazione del lavoro valori come tutele, prevenzione e formazione”.
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