Cronaca e Attualità

Sfregiò la prof in classe, studente verso l’affidamento ai servizi sociali

La Procura dei minori di Napoli ha accolto la richiesta di messa alla prova avanzata dalla difesa del ragazzo di Acerra. Ad ottobre la decisione del gup.

ACERRA – Verrà messo alla prova lo studente di Acerra che lo scorso 1 febbraio sfregiò la sua professoressa di lettere. Ieri mattina infatti, in sede di rito abbreviato, il pubblico ministero del tribunale dei minori di Napoli Ugo Miraglia Del Giudice ha accolto la richiesta del legale difensore del ragazzo, l’avvocato Angelo Pignatelli. La parola ora passa al gip Angela Draetta che nella prossima udienza, prevista ad ottobre, dovrà valutare il programma della comunità napoletana dove lo stesso 17enne già si trova. Un bel risultato per la difesa che incassa il primo sì, quello della Procura, che porterebbe ad una riabilitazione del minore a patto di un programma da seguire in maniera rigorosa.

D’altronde lui aveva già manifestato il proprio pentimento subito dopo l’accaduto. I fatti di questo procedimento risalgono a più di tre mesi fa, quando in un’aula dell’istituto ‘Majorana-Bachelet’ di Santa Maria a Vico il giovane sfregiò al volto la sua insegnante. Si rammaricò immediatamente per quel raptus di follia, riconoscendo le sue colpe, ammettendo di aver sbagliato ed esprimendo il desiderio di incontrare l’insegnante per scusarsi di persona. Lo studente attraversava un periodo difficile per le critiche condizioni di salute della nonna e stava per ricevere una nota dalla prof. A quel punto lo scatto d’ira e il colpo al volto della donna, tra gli sguardi atterriti dei compagni di classe: una ferita di 15 centimetri tra l’orecchio e la bocca. Subito dopo consegnò il coltello al vicepreside senza minacciare altri docenti. Poi lasciò l’istituto per non voler destare ulteriore preoccupazione tra gli amici di scuola.

Lo studente di Acerra manifestò già il suo dispiacere nel momento in cui venne prelevato dai carabinieri dall’esterno del plesso del Casertano per essere portato in caserma. In quella sede chiese al fratello delle condizioni della professoressa Franca Di Blasio. Anche i suoi genitori le rivolsero le scuse a nome di tutta la famiglia. Il ragazzo, ora, dovrà pensare solo a quanto avvenuto e dimostrare a chi di dovere di essersi lasciato realmente alle spalle quella violenza per ritornare ad essere semplicemente ciò che è, uno studente 17enne di buona famiglia. Rigando dritto.

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