Il giovane avrebbe preteso 2mila euro per evitare di mostrare al marito di una donna le foto che la ritraevano con l’amante all’uscita di un albergo.CAIVANO – “Duemila euro o mostro le foto del tradimento a tuo marito”. Così un 27enne ha ricattato una donna immortalata all’uscita di un albergo in compagnia del suo amante, anche lui sposato. La coppia ha denunciato tutto alla polizia, con gli agenti della Squadra Investigativa del commissariato di Acerra, diretti dal vicequestore Antonio Cristiano e coordinati dal sostituto commissario Alessandro Gallo, che hanno arrestato il presunto estorsore ed ora danno la caccia ai complici. Nei guai è finito Aldo Buro, originario di Caivano ma da tempo stabilitosi a Casoria.
I fatti sono cominciati la settimana scorsa, quando i due amanti, entrambi 40enni professionisti di Caivano, sono stati fotografati all’uscita di un hotel del centro di Napoli, ignari di quanto stava avvenendo. Qualche giorno dopo, poi, sempre all’esterno dello stesso albergo, la donna ha trovato sul parabrezza della propria auto, una Fiat Punto, una busta. Chissà cosa deve avere pensato la avvenente professionista quando ha preso visione del contenuto: lei in compagnia del suo amante subito dopo averlo incontrato. Nella lettera di accompagnamento alle foto, inoltre, un bigliettino ricattatorio recitava: “Se non vuoi che questi scatti finiscano a tuo marito, segui questi consigli”. E di qui un numero di telefono dal quale nei giorni seguenti sono partite le indicazioni su come e dove consegnare i soldi – 2mila euro – per evitare di essere scoperta e ricevere in cambio le immagini che provavano il rapporto extraconiugale.
Un primo appuntamento veniva dato nel parcheggio di un centro commerciale a Giugliano, dove la donna era affiancata da un agente della Polstato di Acerra. Successivamente arrivava il contrordine: scambio denaro-foto spostato alla rotonda di Arzano. Poi un altro dietrofront, con l’incontro definitivo che avveniva in un vicoletto poco distante. Nel corso di questi continui movimenti le forze dell’ordine avevano notato una Suzuki Splash sospetta con due uomini a bordo: e proprio dall’utilitaria giapponese scendeva una persona, poi identificata nello stesso 28enne, che veniva prontamente bloccata. Nel corso dell’operazione quest’ultimo perdeva una minischeda per smartphone, pc e tablet che risultava vuota: tale particolarità lascia pensare agli investigatori che quella richiesta estorsiva fosse solo la prima di una possibile serie.
Il complice, invece, si dava alla fuga durante la quale speronava l’auto civetta della polizia riuscendo a far perdere le tracce. I poliziotti però, annotavano la targa e rintracciavano la macchina, ancora con l’ammaccatura riconducibile al precedente incidente, in un garage di Napoli nel quale era parcheggiata anche l’auto del ragazzo bloccato. Per il giovane caivanese, così, scattava l’arresto per tentata estorsione: stammatina la scarcerazione dopo l’udienza di convalida col giudice che ha disposto l’obbligo di dimora a Casoria. (redazione cronaca)
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