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Centro Democratico: ‘l’affare ecoballe sulla Salute degli acerrani!’
ACERRA – I circa 6 milioni di tonnellate di eco balle sono costituite dai rifiuti prodotti in Campania negli anni della cosiddetta “emergenza ”, periodo durante il quale nessuna raccolta differenziata veniva realizzata, né domestica né per le utenze commerciali. Per la produzione di quel periodo è stata accertata da periti la presenza di rifiuti industriali, speciali e pericolosi tra quelli urbani. Solo le eco balle sparse per la Campania dal 2001 al 2004 conterrebbero quasi 86 mila tonnellate di rifiuti tossico-nocivi; in quegli anni gli impianti che hanno prodotto CDR, non erano idonei a produrre tale prodotto a norma. L’immondizia “tal quale”veniva semplicemente imballata senza essere sottoposta ai trattamenti previsti per legge!
Bruciare le eco balle ad Acerra è solo un grande affare per la A2A, il gestore del megaforno, che sta funzionando in deroga al parere V.I.A. e con A.I.A. scaduta a febbraio 2014, in assenza di monitoraggio pubblico, con il solo monitoraggio interno. Sempre il Gestore dell’impianto dichiara che le eco balle possono essere bruciate ad Acerra, manifestando l’interesse a bruciare quanti più rifiuti è possibile, con probabili costi ridotti di gestione delle ceneri, aumentando i profitti e incassando i famosi incentivi Cip6, il tutto ai danni della salute degli acerrani in primo luogo!
1)Periti nominati da Giudici nei vari processi contro la mala gestione ciclo rifiuti e consulenti, da tempo sostengono che non è possibile bruciare le balle nell’impianto di Acerra.
2) L’ass. Ambiente Romano Reg. Camp. in audizione il 29/07/2010 presso il Comune di Giugliano , espresse “perplessità di natura tecnica circa la possibilità di utilizzare la terza linea di Acerra per lo smaltimento delle eco balle di Taverna del Re” , presenti altresì Ass. Ambiente Provincia di Napoli, Direttore ARPAC, Direttore Legambiente Campania.
3)Pur non condividendo il Piano Regionale Rifiuti, riportiamo a titolo di cronaca che la normativa ultima prevedeva la costruzione di un impianto specifico idoneo al trattamento delle balle: infatti nel PRGRSU erano previsti 3 impianti di termovalorizzazione: NAPOLI EST, SALERNO, PROVINCIA DI CASERTA, ed un impianto dedicato esclusivamente all’incenerimento delle balle, già individuato in Giugliano. L’impianto di Acerra bruciando oltre il limite di portata pari a 600 mila tonnellate annue, non è idoneo a bruciare in sicurezza rifiuti “tal quale” o addirittura “rifiuti speciali”. Stando ai dati ISPRA 2013, Acerra ha bruciato 670 mila tonn. su 2.545.445 tonn. di produzione annuale di RSU, superando ampiamente la percentuale nazionale e quella europea. La decisione di bruciare le eco balle ad Acerra( per ora sospesa per manutenzione programmata ad una linea dell’impianto di incenerimento), è una scelta autarchica, che non tiene conto degli studi, perizie e provvedimenti in itinere della stessa Regione Campania. Nei mesi trascorsi sono stati presi provvedimenti accompagnati da “vuoti istituzionali” e sostenuti ampiamente dal gestore? Tutta questa vicenda sta a dimostrare che c’è stato troppo immobilismo o altro verso un gruppo di potere regionale?
Dal 2009 fino a quando le proteste della popolazione hanno bloccato l’accesso delle balle di rifiuti provenienti da Eboli (secondo fonti di stampa), nel silenzio totale da parte del nostro Comune ed ambientalisti troppo impegnati dal costituendo Osservatorio ambientale, sono state smaltite 180 mila tonn. di eco balle. L’Amministrazione Comunale, nell’ irresponsabilità generale, a gennaio 2014 con Delibera di Consiglio n. 5, approvò all’unanimità dei presenti di dare priorità allo smaltimento delle balle della piazzola n.7 del Pantano, contenente 20 mila tonn. di rifiuti “tal quale”. Invitiamo L’amministrazione locale ad intraprendere iniziative per cancellare quest’ atto quanto prima! Sempre nelle prerogative del Consiglio Comunale, deliberare un atto nel quale si dichiari alla Regione, che ad Acerra non si devono e non si possono bruciare le eco balle, perché trattasi di rifiuti imballati dal 2000 al 2008, quando gli CDR non producevano a norma!
Un’amministrazione con una vera coscienza per la Comunità locale, si sarebbe impegnata fino in fondo sulle problematiche ambientali che stanno massacrando gli acerrani. Basta pensare alla favola propinata da Caldoro, Sommese e Romano! Il dramma rifiuti va avanti da oltre 15 anni, l’emergenza tamponata solo nel 2008. Ad oggi non riesce a decollare, L’IMPIANTISTICA DI COMPOSTAGGIO; IL PIANO DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI; IL PIANO BONIFICHE; IL PIANO DI RISANAMENTO E MANTENIMENTO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA; IL PIANO PER LA RIMOZIONE DEI RIFIUTI STORICI (ECOBALLE).
Lo smaltimento dei rifiuti rappresenta da sempre il dramma nel dramma, poiché dei flussi dell’immondizia non sempre vi è una gestione ispirata secondo i principi di trasparenza e sana gestione della Pubblica Amministrazione, si fanno strada facilmente la speculazione, i profitti, gli affari! Si sono brutti affari sulla pelle dei cittadini!
Alla cittadinanza si chiede di impegnarsi per ottenere:
1)Il Monitoraggio pubblico dell’aria/acqua/suolo.
2)Un vero Osservatorio ambientale.
3)Un vero sistema integrato e gestione dei rifiuti: “Riciclo totale”.
4)Il controllo dei rifiuti industriali pericolosi e nocivi.
5)I ristori ambientali devono essere spesi per la cura e la salute dei cittadini.
6)La chiusura per Legge dell’inceneritore.