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Riduce la compagna in fin di vita, bloccato 74enne
ACERRA – Non sopporta più i rimproveri della compagna e mentre dorme la riduce in fin di vita: bloccato. E’ quanto avvenuto la scorsa notte nel centro storico di Acerra, a due passi dal Duomo, quando un uomo ha colpito più volte la donna mentre i due erano a letto.
Il caso risolto in un brevissimo lasso di tempo dagli uomini dell’Investigativa del locale commissariato, diretti dal sostituto commissario Alessandro Gallo, che hanno arrestato Giovanni Carito, vedovo di 74 anni del posto. Gravissima la sua convivente, R.S., di 70 anni, ora ricoverata in Neurochirurgia all’ospedale Cardarelli di Napoli. I fatti: è da poco passata l’una e mezza della notte tra mercoledì e giovedì, quando in uno stabile di via Lauro, per l’esattezza al civico 12, alcuni residenti danno l’allarme dopo aver avvertito alcune urla provenire dal monolocale abitato dalla coppia di settantenni. Nel bel mezzo della notte, infatti, si sta consumando un terribile tentativo di omicidio in ambito familiare. Quando i poliziotti della Polstato acerrana arrivano, la scena che si presenta davanti ai loro occhi è di quelle da film dell’orrore. Nel letto matrimoniale ubicato al piano superiore del mini appartamento c’è una donna che giace in un lago di sangue. Ha il capo completamente fracassato, le orbite devastate, il volto irriconoscibile: le sue condizioni appaiono subito assi critiche. Arriva l’ambulanza che porta la ferita presso la clinica Villa dei Fiori di Acerra, di qui, però, si rende necessario il trasferimento in un nosocomio meglio attrezzato e con un servizio di Neurochirurgia. Giunta al Cardarelli viene subito soccorsa con la prognosi che resta riservata.
Il compagno, invece, fermato dagli agenti dell’Investigativa nell’immediatezza dei fatti: ha ancora addosso i vestiti sporchi di sangue e di materia cerebrale della donna. La ricostruzione della dinamica dei fatti da parte della polizia non lascia spazio a dubbi: i due vanno a letto e mentre la 70enne dorme lui la colpisce con un oggetto in ferro contundente, con la punta a V, probabilmente uno di quelli usati in agricoltura. Non è da escludere che a provocate il raptus di violenza all’uomo possa essere stato il fatto di non aver sopportato l’ennesimo richiamo fattogli dalla compagna dopo le lamentele dei condomini in merito alla cura del cane. Sul luogo del crimine sono stati effettuati per tutta la notte i rilievi ad opera della Scientifica che potranno dare ulteriori elementi ed ulteriori dettagli sui particolari di un episodio la cui dinamica, comunque, è purtroppo macabra e chiarissima.