ACERRA – Il silenzio assordante delle istituzioni locali, delle forze politiche di maggioranza ed opposizione e l’assenza di qualsivoglia tipo di confronto con la città a pochi giorni dalla riunione della Conferenza dei Servizi sul rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale all’impianto di incenerimento dei rifiuti di Acerra, fissata per il prossimo 10 luglio, ci indignano, preoccupano e non possono essere taciuti.
Ad oggi, infatti, la nostra comunità è totalmente all’oscuro del progetto sottoposto all’esame della Conferenza dei Servizi, mentre la posizione che Sindaco e maggioranza sosterranno in quella sede appare tutt’altro che chiara. Né è stato avviato un serio confronto, previsto dalla legge, con cittadini e comitati per consentire di avanzare osservazioni in merito. Permane, insomma, quella scarsa trasparenza già rilevata, ad esempio, della Commissione del Parlamento Europeo, la quale, a seguito della missione in Campania dal 28 al 30 aprile 2010, sull’inceneritore, sosteneva: «è stato costruito senza che ai cittadini e alle comunità locali fosse dato modo di ottenere informazioni circa il rispetto delle norme esistenti in materia di valutazione di impatto ambientale». «Gravi dubbi – proseguiva – permangono riguardo alle caratteristiche dei rifiuti sottoposti a incenerimento e ai possibili residui di sostanze tossiche prodotti, che rimangono sul territorio sotto forma di ceneri o liquami».
Silenzi e reticenze vengono perpetuati intorno a un inceneritore che non solo non si è rivelato la soluzione all’emergenza rifiuti in Campania ma si è mostrato del tutto inefficiente e non a norma. Non a coso, nel corso di un sopralluogo da parte del personale dell’Area “Direzione Tutela del Suolo – Bonifica Siti – Gestione Tecnica dei Rifiuti” della Provincia di Napoli, il 12 luglio 2010, i tecnici sottolineavano che «l’impianto non è conforme all’Autorizzazione Integrata Ambientale» e che la «gestione viene effettuata in modo non conforme all’Autorizzazione Integrata Ambientale»
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Da allora, ben poco è cambiato se non che oggi a rilasciare l’AIA, in palese conflitto d’interesse, dovrebbe essere la stessa Regione Campania, ossia l’Ente proprietario dell’impianto, che incassa 3 milioni all’anno solo di canone di locazione da parte del Gestore. Se da un lato bonifiche e messa in sicurezza del territorio continuano a essere solo vaghe promesse, dall’altro, nessuna significativa attività di controllo è stata avviata a più di cinque anni dalla messa in esercizio dell’inceneritore più grande d’Europa. In questo contesto, non possono bastare, a efficace garanzia dei cittadini, la sporadica pubblicazione dei dati allarmanti sulla qualità dell’aria senza porre in essere alcun provvedimento teso a tranquillizzare la popolazione, né l’inconsistenza di un Osservatorio Comunale, del tutto privo di autonomia decisionale, in cui siedono i rappresentanti di Enti già preposti al controllo del territorio e della salute, i quali, in questi anni, con gravi responsabilità, hanno di fatto disatteso i loro compiti istituzionali.
Chiediamo, pertanto, un urgente consiglio comunale aperto al contributo della cittadinanza e delle associazioni ambientaliste. Noi, intanto, su questi temi, abbiamo già attivato i nostri parlamentari europei perché si faccia chiarezza e la città non sia costretta a subire ancora una volta. Comitato cittadino “Acerra con Tsipras” – Cantiere della Sinistra
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