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Lite tra ragazzi, sfocia in rissa tra famiglie: due accoltellati
ACERRA – Una banale lite tra due ragazzi finisce a coltellate tra le rispettive famiglie. E’ quanto avvenuto ad Acerra nel pomeriggio di venerdì, quando i due nuclei familiari si sono dapprima incontrati per un chiarimento e successivamente affrontati a calci, pugni e lame. In due hanno rimediato ferite da taglio al braccio, altri tre, invece, contusioni ed escoriazioni. Ad affrontarsi due gruppi di persone, uno del posto, l’altro di San Felice a Cancello.
I rispettivi ‘rampolli’, di 19 e 18 anni, infatti, avevano litigato il giorno prima per futili motivi. Così si sono dati appuntamento per il ‘chiarimento’ di rito. Secondo una prima ricostruzione i casertani si erano recati a casa degli acerrani, in contrada Pezzalunga per ‘chiudere’ la storia sul diverbio che i due ragazzi avevano precedentemente avuto. Il 19enne di Acerra era con il papà e lo zio, mentre il 18enne di San Felice era accompagnato dal padre e da un suo amico. Dalle parole, prima tranquille, poi sempre più agitate, però, si passava ai fatti: il giovane casertano si scagliava contro il padre del rivale, spintonandolo e facendolo cadere rovinosamente a terra. Alla reazione di quest’ultimo interveniva suo fratello, per separarli e per difenderlo dall’aggressione: a questo punto, però, nel corso della colluttazione il genitore del giovane casertano estraeva un coltello, presumibilmente a serramanico, di colore grigio e con una lama di circa 7 centimetri e feriva i due adulti acerrani.
Poi la fuga a bordo della Volkswagen Golf sulla quale erano giunti a Pezzalunga. Nel frattempo veniva avvisata la polizia, che giungeva sul luogo della zuffa con il personale del commissariato di Acerra, diretto dal vicequestore Pietropaolo Auriemma e coordinato dal sostituto commissario Alessandro Gallo, che sentiti i fati raccontati dai tre acerrani, si poneva alla ricerca del terzetto casertano che veniva rintracciato poco dopo. Perquisite sia la casa che l’autovettura, senza, però, raccogliere elementi utili alle indagini, soprattutto in merito al ritrovamento del coltello. Tutti i protagonisti della vicenda venivano segnalati alla Procura di Nola per verificare le rispettive posizioni giudiziarie. Da accertare, dunque, ruolo e responsabilità degli acerrani D.E., 19enne (prognosi di 5 giorni per escoriazioni), di suo padre F.E., di 50 anni e di suo zio C.E., di 52 anni, con gli ultimi due accoltellati al braccio e medicati nella clinica Villa dei Fiori di Acerra con tre e due punti di sutura. Sul fronte dei casertani al vaglio la posizione di M.B., 18enne di San Felice (20 giorni di prognosi per trauma al volto, contusioni, escoriazioni e lussazione di un dito della mano destra), di suo padre C.B., di 47 anni, che ha riportato qualche escoriazione e di V.F, 39enne amico di famiglia di Maddaloni. Padre e figlio sono stati refertati all’ospedale di Caserta.
Ancora risse e coltelli, dunque, sul territorio di Acerra: la sera di Pasqua, infatti, proprio al culmine di una lite scoppiata per la banale restituzione di un portafogli, il 40enne Salvatore Sagliocco era morto colpito da alcuni fendenti partiti dalla mano di Salvatore Manna, attualmente in carcere e reo confesso dell’omicidio.