- Bonifiche, l’impegno delle istituzioni e la centralità di Acerra
- ‘Acerra 2027’, cresce l’indice di gradimento: al via il RoadShow con le scuole di 12 Comuni
- Furto alle Poste del Gaudello, ladri in fuga a mani vuote
- Usura e droga, due condanne
- Ennesima tragedia sul lavoro, muore operaio di 43 anni
- Omicidio Tortora, sconto di pena per quattro
- ‘Patto dei sindaci’ per contrastare l’inquinamento dell’aria, Acerra protagonista
- ‘Operazione Nemesi’, dieci condanne e due assoluzioni
- Campo ‘Arcoleo’, via libera al settore ospiti
- Medicina Futura presente al congresso nazionale di Radioterapia
Usura e droga, due condanne
I fatti oggetto contestati risalgono al 2022.
ACERRA – Usura e droga, due condanne. E’ quanto ha stabilito il Collegio giudicante del tribunale di Nola nei confronti di Pasquale Balascio, di 36 anni e Antonio Riemma, 77enne, entrambi di Acerra. Al termine del dibattimento il primo, accusato di usura (reato contestato con l’aggravante mafiosa), rimedia 6 anni con la concessione delle attenuanti generiche: si tratta di una pena decisamente inferiore rispetto a quella richiesta dalla Dda napoletana (pm Giuseppe Visone), che si era espressa per 8 anni di reclusione. L’uomo è difeso dagli avvocati Domenico Paolella e Giovanni Bianco. L’altro imputato, invece, che rispondeva di spaccio, prende 4 anni: è difeso dall’avvocato Elisabetta Montano. I fatti oggetto di questo procedimento risalgono al 2022.
Nell’episodio di usura contestato, le vittime sarebbero state individuate in una coppia di fratelli attiva nelle onoranze funebri. Da un iniziale prestito di 150mila euro ci sarebbe stato un interesse ‘a strozzo’ del 100% annuo, ottenendo, secondo l’Antimafia, il pagamento di altri 150mila euro richiedendo in garanzia pure proprietà immobiliari. Le presunte vittime non si sono costituite in giudizio come parti offese. Il 77enne, invece, si sarebbe offerto, in concorso con un 47enne albanese (Behar Jani, condannato a 4 anni in abbreviato), di vendere ingenti quantitativi di cocaina e amnesia a due acquirenti. I due vennero arrestati a novembre dell’anno scorso nell’ambito di un blitz che coinvolse sette persone. Anche un altro imputato ha scelto il rito alternativo: Vincenzo Capone, alias Enzuccio ‘o toro, ha rimediato 12 anni per usura, estorsione e droga. Gli imprenditori delle pompe funebri, oltretutto, nell’ambito della stessa ordinanza cautelare sono imputati per un’intestazione fittizia di beni in un procedimento differente.