Undici le persone arrestate accusate di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio.
ACERRA – Sono state le dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia a portare gli inquirenti a chiedere al gip del tribunale di Napoli di emettere le 11 ordinanze cautelari che hanno consentito di smantellare due piazze di spaccio sul territorio di Acerra, quella dei ‘dirett’ a piazza San Pietro e quella dei ‘pintonio’ nel rione Madonnella. I verbali dell’ex ras Bruno Avventurato, di suo fratello Giancarlo, di Alessio Galdiero (uno dei killer di Pasquale Tortora) e di Gennaro Pacilio, hanno portato riscontro all’attività investigativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, guidati dal maggiore Andrea Coratza, che hanno portato avanti un’indagine coordinata dalla Dda partenopea, pm Giuseppe Visone. Stando alle contestazioni, a capo della piazza dei ‘dirett ci sarebbe Ciro Affinito, meglio conosciuto come nas ‘e cane, con la gestione operativa affidata a Luisa De Falco e a Maddalena De Falco, detta ‘o checc, che secondo i pentiti avrebbe anche posto in essere un’azione intimidatoria nei confronti di uno storico capo piazza acerrano. Ad avere il presunto ruolo di pusher, attrezzati anche per la consegna a domicilio di crack e cocaina Carlo Brasile, Tommy Maione e Giuseppe Piscopo. “Quest’ultimo mi ha minacciato su tik tok pubblicando delle campane a morte” ha affermato Giancarlo Avventurato in uno dei suoi ultimi verbali. A capo della piazza dei ‘pintonio’, invece, per l’Antimafia ci sarebbe stato Pasquale Tedesco ‘o cacaglio, che avrebbe supervisionato l’andamento degli affari nel rione Madonnella stabilendo le forniture di droga ad essa destinate. Antonio Terracciano, Antonino Terracciano, Vincenzo Corno e Nicola Carolla, invece, si sarebbero occupati dello smercio della ‘roba’.
Nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia contenute tra le 38 pagine del provvedimento cautelare, tuttavia, emergono alcuni retroscena inerenti alleanze e rivalità all’interno della mala acerrana. Come quando in occasione della scarcerazione di Andrea Aloia, considerato per un periodo il reggente del clan Avventurato, “a Secondigliano organizzammo una stesa – dichiara Giancarlo Avventurato – nel senso che una volta uscito doveva far capire che ad Acerra comandavano ancora gli Avventurato-Aloia”. Secondo Giancarlo, Aloia si sarebbe recato insieme a noti personaggi della malavita di Sant’Anastasia e di Afragola, “tutti armati, a bordo di motociclette, nel rione Madonnelle sotto casa dei Pintonio”. Del resto, il momento di fibrillazione venutosi a creare tra Aloia e la famiglia dei ‘pintonio (secondo gli Avventurato colpevole per aver ‘sconfinato’ nel settore della vendita della droga, estendendosi nel ‘parco dei napoletani’), veniva raccontato non solo da Giancarlo Avventurato, ma pure da Gennaro Pacilio, che nel verbale di giugno 2023 sottolineava “un episodio accaduto dopo l’arresto di Bruno Avventurato, allorquando i ‘pintonio’ provarono a vendere ‘fumo’ nel parco di napoletani”. Astio ma anche apprezzamenti, così come sostenuto dallo stesso collaboratore di giustizia Giancarlo Avventurato. “Antonino Terracciano, detto tonino, è al vertice del gruppo dei ‘pintonio’ perché è una persona seria ed intelligente. Mio fratello Bruno stimava molto questa persona tanto da trattare solo con lui. Ho avuto anche un incontro con lui per mediare una lite”. Tutti gli indagati, accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio – senza l’aggravante mafiosa – sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva passata in giudicato. Domani il via agli interrogatori di garanzia. I fatti contestati vanno da giugno 2022 ad aprile 2023.
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