Dai verbali dei collaboratori di giustizia emerge il ruolo del 26enne arrestato per tentata estorsione a Villa dei Fiori all’interno del clan Avventurato.
ACERRA – “Salvatore D’Anza veniva utilizzato per commettere atti intimidatori”. E’ quanto emerge dai verbali del collaboratore di giustizia Giancarlo Avventurato che parla del 26enne di Acerra arrestato lunedì sera per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso al titolare del bar della clinica Villa dei Fiori di Acerra.
Stando al racconto del pentito, ‘stoppani’ avrebbe anche commesso un raid a colpi di arma da fuoco “per una vendetta collegata all’omicidio Avventurato”. Il giovane, infatti, è considerato vicino proprio al clan del ‘fantasma’, oggi detenuto. Oltre allo stesso Giancarlo, anche un altro collaboratore, Gennaro Pacilio, svela anche un curioso retroscena, di natura passionale. Motivo del contendere, una relazione che proprio il pentito, quando era libero, avrebbe avuto con la compagna di un uomo detenuto proprio insieme a D’Anza.
”In sostanza ‘stoppani’ voleva fare il camorrista con me all’interno del carcere – dichiara Pacilio – so per certo anche che vendeva droga all’interno del carcere. La minaccia che mi fece arrivò all’orecchio di Bruno Avventurato che gli mandò tramite i parenti una imbasciata affinchè si calmasse e non desse seguito alle minacce”.
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